Scuole di specializzazione: batosta per medicina

Molte branche risultano inadeguate, secondo i tecnici dell'Osservatorio ministeriale

martedì 22 agosto 2017

La Gazzetta del Mezzogiorno

Stupore ai vertici dell'Università di Foggia per la graduatoria (provvisoria) relativa all'accreditamento ministeriale delle scuole di specializzazione di Medicina. Su 31 richieste sono passati tra accreditamenti pieni e provvisori bene 24 scuole (ma non è detto che siano attivate), mentre quelle rimandate sono in concreto sette perché nell'elenco delle dieci «bocciate» ci sono scuole non richieste dall'ateneo del capoluogo dauno, come farnacologia o chirurgia pediatrica. «Non si capisce come sia venuto fuori quell'elenco, perché per alcune scuole di specializzazione escluse dal Miur, la nostra Università non ha fatto domanda. E la cosa mi incuriosisce, perché ad esempio non ci viene riconosciuta quella di farmacologia, mai richiesta, anche se secondo l'Anvur (l'Agenzia per la valutazione della ricerca), la farmacologia di Foggia è la prima in Italia», afferma Maurizio Ricci, rettore dell'Università di Foggia. Le dieci scuole (in effetti 7) rimandate sono: Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, Ortopedia e traumatologia, Neurologia, Anatomia patologica, Farmacologia e Tossicologia Clinica, Medicina del lavoro, Chirurgia pediatrica, Oftalmologia, Endocrinologia e malattie del metabolismo, Malattie dell'apparato digerente. «Dispiace molto per questa valutazione al momento non definitiva, e sono davvero rammaricata per il trattamento riservato ad esempio ad Oftalmogia e Chirurgia plastica che rappresentano delle punte di diamante non dell'Università di Foggia ma del sistema sanitario della Puglia», spiega la professoressa Rosa Prato, delegata del rettore alle scuole di specializzazione. Ed in effetti, se si fa riferimento ad oftalmogia (oculistica) fa specie l'esclusione della scuola di specializzazione in una divisione che fa 4 mila interventi all'anno e 20 mila ambulatoriali realizzando così una evidente mobilità attiva per la sanità pugliese. Ma per i criteri individuati dal Miur, è forse più importante il parametro della ricerca e non della pratica, come se gli specializzandi non dovessero imparare (dai prof) come si fa un intervento, ma diventare scienziati. Magari in un secondo momento. Cosa succederà adesso è difficile prevederlo, ma all'Università di Foggia sono fiduciosi:«La graduatoria è provvisoria, su 31 scuole specializzate richieste dalla facoltà ne sono state ammesse 24 e mi pare un dato importante. Siamo in un continuo dialogo con la direzione generale dell'azienda ospedaliero universitaria per definire alcune questioni e ovviamente con l'Università per la programmazione relativa ai docenti. Attediamo l'elenco ufficiale ed anche gli sviluppi in corso nell'interlocuzione tra ministero della Salute e ministero dell'Università e della ricerca scientifica», conclude.