Il futuro della medicina generale in Puglia
Lettera Aperta all'Assessore alle Politiche della Salute
giovedì 30 settembre 2021
Segreteria Regionale Puglia
Prot. 80/21 del 30/09/2021
Egr. Assessore Politiche della Salute Regione Puglia
Egr. Assessore,
abbiamo letto con molta attenzione il documento sottoscritto da tutte le regioni, inclusa la Puglia, recante “Prima analisi criticità e possibili modifiche nelle relazioni SSN/MMG in particolare nella prospettiva della riforma dell’Assistenza Territoriale determinata dal PNRR”.
Personalmente e a nome dei Medici di Medicina Generale della Puglia che rappresento, le esprimo tutta l’amarezza provata nel leggere che “il contributo, in termini di vite umane fornito dalla Medicina Generale e sul quale il SSN riconosce il valore del sacrificio, avvenuto soprattutto durante la prima ondata della pandemia, è stato soprattutto dovuto ad un modello che non era in grado di fornire strumenti, spazi e organizzazione adeguati in termini di sicurezza e di indicazioni operative per questi professionisti”.
Quel modello della Medicina Generale, quegli spazi e quell’organizzazione sono il risultato di anni di disinvestimento da parte proprio delle Regioni sulla Medicina Generale. Sono anni che denunciamo l’assenza di investimenti sulla struttura organizzativa della Medicina Generale.
Per tale ragione diventa necessario capire se la Regione Puglia condivide realmente l’analisi illustrata in premessa per giustificare lo smantellamento dell’organizzazione della Medicina Generale e con essa di tutto il sistema di cure territoriali in un processo indirizzato ormai chiaramente verso la privatizzazione del SSN.
Se la questione è discutere di un nuovo ACN o di un nuovo modello di interazione tra la Medicina Generale e le altre componenti del SSN, i Medici di Medicina Generale sono pronti a individuare soluzioni a criticità che denunciano da anni, purché le Regioni affrontino il confronto senza demonizzare chi con senso di responsabilità, professionalità e sacrificio ha dovuto dare risposte assistenziali complesse ai cittadini del nostro Paese in un momento di emergenza e di abbandono da parte delle Istituzioni.
Dall’inizio dell’emergenza sono 4milioni e 800 mila gli italiani colpiti dal COVID-19, in Puglia circa 250.000. Di questi solo una percentuale di circa il 5% ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.
Il 95% dei pazienti che hanno contratto il Covid-19 sono stati tenuti a casa e seguiti dal proprio Medico di fiducia. Qualcuno davvero è convinto che sarebbero stati a casa pazienti sintomatici per una malattia che tanto ha colpito il nostro Paese in assenza del contatto con il proprio medico?
Noi, come lei, abbiamo vissuto momenti difficili e abbiamo avuto momenti di confronto aspri, trovando però sempre la sintesi con senso di responsabilità e sacrificio nell’interesse dei nostri pazienti. È con questo spirito che ci siamo fatti responsabilmente carico del tracciamento quando i Dipartimenti ormai non riuscivano più a gestirlo, delle vaccinazioni a domicilio dei pazienti fragili e degli anziani, i più difficili da raggiungere, e i più a rischio rispetto alla popolazione generale, contribuendo così a ridurre in modo significativo la mortalità.
È quindi incomprensibile e inaccettabile che oggi la Medicina Generale diventi all’improvviso responsabile di tutte le inefficienze del Sistema Sanitario pubblico. Eppure la nostra Regione con l’AIR del 2007 è all’avanguardia rispetto ai modelli organizzativi della Medicina Generale: associazionismo complesso, CPT, personale di studio e infermieri sono i temi innovativi su cui la nostra Regione ha scommesso per mantenere la capillarità, la prossimità, il potenziamento dell’assistenza domiciliare.
Il documento firmato dalle Regioni, a nostro parere, fa emergere punti estremamente critici per la tenuta del SSN e dell’Assistenza Territoriale e pone problemi rispetto alle scelte operate da tempo dalla Regione Puglia. Scelte coraggiose che hanno determinato una forte presenza della Medicina Territoriale in tutta la Regione.
Orbene, le vie che si intendono seguire nel documento sembrano divergere dalle scelte che con lungimiranza la nostra Regione ha fatto ormai da tempo, anticipando di 10 anni e più le indicazioni del PNRR e cioè quelle di una presenza capillare su tutto il territorio regionale dei MMG, nonché degli ospedali di comunità, presenti ormai da anni nella nostra Regione.
La Medicina Generale italiana non è disponibile a mettere in discussione i propri valori fondamentali. Anzi, è proprio partendo da quei valori che avanza una proposta per garantire un’evoluzione organizzativa e strutturale che investa tutto il sistema di cure territoriali. Tutto questo non in antitesi al PNRR, bensì all’interno del suo perimetro, in un percorso di servizi integrato all’attuale rete della Medicina Generale.
Fiduciarietà, professionalismo, autonomia organizzativa, associazionismo, prossimità, capillarità, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica sono i cardini su cui costruire l’evoluzione della Medicina Generale in Italia e in Puglia e sono i punti contenuti nella proposta di FIMMG al Governo e alle Regioni che le allego e su cui siamo disponibili da subito ad avviare il confronto.
I Medici di Medicina Generale della Puglia attendono da lei un chiarimento rispetto alle azioni che la Regione intende intraprendere non solo a livello locale ma anche nazionale, per il ruolo che il Presidente Emiliano riveste all’interno della Conferenza Stato Regioni.
Dopo un periodo così difficile e sofferto, ora serve da parte delle Istituzioni un segnale inequivocabile che mostri ai Medici di Medicina generale che non saranno più soli e che parteciperanno da protagonisti alla costruzione della medicina territoriale di domani.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale Regionale
Dott. Donato Monopoli