Ipercolesterolemia, prescrivibile anche in Italia evolocumab

Si tratta di un anticorpo monoclonale completamente umano diretto contro il PCSK9

mercoledì 01 marzo 2017

DOCTOR 33

È prescrivibile anche in Italia evolocumab, primo farmaco biotecnologico per il trattamento dell'ipercolesterolemia. Si tratta di un anticorpo monoclonale completamente umano diretto contro il PCSK9, una proteina coinvolta nella regolazione dei recettori per il colesterolo Ldl di cui determina una diminuzione. Quando è presente a livelli elevati il PCSK9 induce infatti una minore espressione dei recettori in quanto ne promuove il catabolismo con conseguente incremento del colesterolo Ldl circolante. «Il PCSK9 è una proteina che fa tante cose - spiega Enzo Manzato, Professore Ordinario in Medicina Interna, Università di Padova, Presidente Sisa, Società Italiana per lo Studio dell'Aterosclerosi. -: è dentro alle cellule, ma anche al loro esterno. Tutte le volte che diamo una statina a un paziente il PCSK9 aumenta perché, per ridurre il colesterolo, la statina fa aumentare la produzione dei recettori per il colesterolo Ldl. In questo modo la statina riduce il colesterolo, ma potrebbe ridurlo di più se il nostro organismo non mettesse in atto una controregolazione: aumenta la produzione dei recettori per le Ldl e al tempo stesso aumenta la produzione di PCSK9». 

Grazie al nuovo anticorpo monoclonale è possibile ottenere una riduzione del colesterolo Ldl che può raggiungere anche il 75%, risultato che può essere ottenuto anche quando evolocumab venga somministrato in associazione alle statine e/o a ezetimibe. Un'opportunità per i pazienti a rischio alto o molto alto che non raggiungono il target con le terapie attuali, ma anche per i soggetti intolleranti alle statine, oltre ovviamente per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote e omozigote. «Solo il 20% dei soggetti a rischio molto alto sono adeguatamente trattati, il 4% non lo sono in modo adeguato, mentre il 35%, pur essendo consapevoli del fatto di avere una ipercolesterolemia, non sono in terapia e un altro 31% non conosce il proprio valore di colesterolo - sottolinea Michele Massimo Gulizia, Direttore Unità Complessa di Cardiologia Ospedale Garibaldi-Nesima Catania, Past President nazionale Anmco -.

È proprio per questo che abbiamo iniziato la campagna Truck Tour Banca del Cuore con cui andiamo nelle piazze italiane offrendo la possibilità di eseguire un dosaggio del colesterolo». L'importanza di un adeguato controllo del colesterolo Ldl emerge anche dagli studi clinici condotti nella fase di sviluppo di evolocumab. Si è per esempio documentato come, grazie alla riduzione delle Ldl indotta dal nuovo farmaco, sia possibile ottenere una regressione delle placche all'interno delle coronarie. L'attesa è però per i risultati dello studio FOURIER (Further Cardiovascular Outcomes Research with PCSK9 Inhibition in Subjects with Elevated Risk) il cui obiettivo è di verificare l'impatto che la terapia con evolocumab, in grado di ridurre in maniera così importante i livelli di colesterolo LDL, può avere sugli eventi cardiovascolari. «C'è un'anticipazione: il Comitato di controllo ha detto che rispetto alla sola terapia con statine l'associazione evolocumab più statine è migliore in termini di prevenzione degli eventi - dice Manzato -. I numeri però li avremo fra una quindicina di giorni, al congressodell'American College of Cardiology».


Franco Marchetti