Orario guardia medica, Fimmg Puglia: chiusura in alcune ore per paura di aggressioni
Il 90% di 2458 medici di guardia hanno subito atti di violenza, il 22% percosse e il 13% minacce a mano armata.
giovedì 09 aprile 2015

Doctor33
«Le chiusure notturne degli ambulatori di guardia medica in Puglia sono "figlie" delle minacce che in queste postazioni i medici spesso subiscono. Sicurezza dei luoghi e apertura al pubblico non sono cose esattamente sovrapponibili, per avere tutto insieme servono investimenti sulla medicina del territorio e sulla continuità assistenziale che è cosa diversa dal pronto soccorso».
Pietro Drago segretario Fimmg continuità assistenziale Puglia commenta i recenti fatti che hanno portato, nella sua regione, all'intervento dei carabinieri e ad un'indagine dell'Omceo di Bari per presunto "rifiuto di cure". Ad Adelfia, l'ambulatorio del medico di guardia chiudeva alle 22.30, così alle 23 per essere assistita una paziente ha dovuto chiamare i carabinieri. «La continuità assistenziale è operativa come nel resto d'Italia dalle 20 alle 8 e poi dalle 8 alle 20 in fase diurna - spiega Drago - ma in Puglia sono diffusi gli ambulatori di guardia medica, a differenza di altre regioni.
A norma di convenzione nazionale gli ambulatori devono soddisfare requisiti igienici e standard di dotazione (e di sicurezza) ma non sempre ciò avviene. Per non chiudere postazioni, l'accordo regionale pugliese ha reso operabili tutte le sedi, ma dove i requisiti di sicurezza mancano si preferisce tenere aperto nelle ore più frequentate o di luce, meno rischiose; dopo, il medico di guardia è operativo al numero dedicato alla continuità assistenziale. Come lo era il collega di Adelfia che certo avrà riportato il caso».
«Le chiusure notturne degli ambulatori di guardia medica in Puglia sono "figlie" delle minacce che in queste postazioni i medici spesso subiscono. Sicurezza dei luoghi e apertura al pubblico non sono cose esattamente sovrapponibili, per avere tutto insieme servono investimenti sulla medicina del territorio e sulla continuità assistenziale che è cosa diversa dal pronto soccorso».
Pietro Drago segretario Fimmg continuità assistenziale Puglia commenta i recenti fatti che hanno portato, nella sua regione, all'intervento dei carabinieri e ad un'indagine dell'Omceo di Bari per presunto "rifiuto di cure". Ad Adelfia, l'ambulatorio del medico di guardia chiudeva alle 22.30, così alle 23 per essere assistita una paziente ha dovuto chiamare i carabinieri. «La continuità assistenziale è operativa come nel resto d'Italia dalle 20 alle 8 e poi dalle 8 alle 20 in fase diurna - spiega Drago - ma in Puglia sono diffusi gli ambulatori di guardia medica, a differenza di altre regioni.
A norma di convenzione nazionale gli ambulatori devono soddisfare requisiti igienici e standard di dotazione (e di sicurezza) ma non sempre ciò avviene. Per non chiudere postazioni, l'accordo regionale pugliese ha reso operabili tutte le sedi, ma dove i requisiti di sicurezza mancano si preferisce tenere aperto nelle ore più frequentate o di luce, meno rischiose; dopo, il medico di guardia è operativo al numero dedicato alla continuità assistenziale. Come lo era il collega di Adelfia che certo avrà riportato il caso».
Le aggressioni nelle sedi di Guardia medica sono un po' ovunque, una ricerca Fimmg rileva che su il 90% di 2458 medici di guardia hanno subito atti di violenza, il 22% percosse e il 13% minacce a mano armata. E 9 medici su 10 hanno subìto almeno un'aggressione: il 30%, non segnala, un altro 30% chiede un trasferimento che però non gli è assegnato subito e l'aggressione può ricapitare. Il compromesso pugliese funziona ma non a tutti gli utenti piace. «Per avere una vera assistenza H24 ci vogliono investimenti», dice Drago. «Il nostro accordo regionale prevede incentivi per i medici che, aggregandosi in forme di associazionismo complesso (Centri polifunzionali territoriali), offrono un'assistenza H12 di giorno; da medico di assistenza primaria aderisco ad una di queste forme che mi consente di assistere i pazienti dei colleghi associati, e ci siamo dotati di apparecchiature di diagnostica di I livello (elettrocardiografia, ecografia, spirometria).
Il problema è che non possiamo acquistare gli strumenti a nostro carico; il budget per gli incentivi non riesce a soddisfare tutte le richieste dei medici pugliesi. Molti pazienti non fruiranno di queste novità. E sarà difficile poter sperimentare un'apertura H24 di ambulatori attrezzati dove la notte i medici di CA potrebbero ruotare meglio e assistere solo i pazienti noti, afferenti all'area di cui fanno riferimento i medici di assistenza primaria locali, richiamando i loro fascicoli sanitari per formulare una prescrizione adeguata».
Il problema è che non possiamo acquistare gli strumenti a nostro carico; il budget per gli incentivi non riesce a soddisfare tutte le richieste dei medici pugliesi. Molti pazienti non fruiranno di queste novità. E sarà difficile poter sperimentare un'apertura H24 di ambulatori attrezzati dove la notte i medici di CA potrebbero ruotare meglio e assistere solo i pazienti noti, afferenti all'area di cui fanno riferimento i medici di assistenza primaria locali, richiamando i loro fascicoli sanitari per formulare una prescrizione adeguata».
I quotidiani locali hanno sottolineato come le urgenze si potrebbero soddisfare portando i medici di guardia nei pronti soccorso. «L'utenza è diversa- spiega Drago - molto spesso i problemi di chi si presenta nelle sedi di guardia medica si risolvono sul territorio e secondo l'Istat in Puglia prescriviamo meno ricoveri di quanto non faccia la CA nel resto d'Italia, 1,8% contro 3%. Dunque funzioniamo. E a volte dobbiamo rimediare con le nostre prescrizioni alla mancanza di ricettari del servizio sanitario nei pronti soccorso».