Rimborso spese sanitarie per cure urgenti e necessarie
Cassazione: Se le terapie risultano efficaci il paziente ha diritto ad ottenere il rimborso
domenica 11 ottobre 2015

La legge per tutti
In tema di erogazione, da parte del servizio sanitario nazionale, di cure tempestive non ottenibili dal servizio pubblico, va riconosciuto al malato il relativo diritto al rimborso delle spese, quando vi siano motivi di urgenza suscettibili di esporre la salute a pregiudizi gravi e irreversibili. In altre parole, la discrezionalità della pubblica amministrazione nel valutare sia le esigenze sanitarie di chi chieda una prestazione del S.S.N., sia le proprie disponibilità finanziarie, viene meno quando l’assistito chieda il riconoscimento del diritto all’erogazione di cure tempestive non ottenibili dal servizio pubblico, facendo valere una pretesa correlata al diritto alla salute, per sua natura non suscettibile di essere compressa. Lo ha chiarito la Cassazione in una recente sentenza [1].
In tale caso, infatti, l’erogazione di tali cure a carico del Servizio Sanitario Nazionale non dipende da una semplice scelta del malato, atteso che i benefici conseguibili con la prestazione richiesta devono essere posti a confronto con l’incidenza della pratica terapeutica sulle condizioni di vita del paziente.
In pratica, è necessario un confronto tra i risultati positivi della cura e gli eventuali riflessi negativi della terapia stessa sulle condizioni di vita del paziente.
Alla luce di ciò, se tali cure (non erogate dal servizio pubblico) vengono giudicate efficaci, il paziente ha diritto a ottenere il rimborso: in pratica, il malato può fare ricorso a terapie non previste dal servizio sanitario nazionale e l’azienda sanitaria locale non può rifiutare di assumersi le spese.
[1] Cass. sent. n. 20085/2015.