Fattura elettronica, primi intoppi. Ecco le prestazioni per le quali i medici sono esonerati

Ritardi e malfunzionamenti nel sistema di Interscambio. Ma l'Agenzia Entrate smentisce

mercoledì 09 gennaio 2019

Doctor News

Tempi difficili per chi è obbligato all'invio della fattura elettronica. All'Associazione Nazionale Commercialisti risultano utenti che collegandosi al portale dell'Agenzia delle Entrate visualizzano il messaggio "il sistema non è al momento disponibile" e prega di "riprovare più tardi". Il Codacons è pronto a presentare un esposto per interruzione di servizio. L'Agenzia delle entrate replica in un comunicato che non le risultano anomalie e malfunzionamenti nel sistema di interscambio SDI, l'autostrada in cui viaggiano le e-fatture. Comunque sia, per il 2019 questa novità riguarderà i medici solo marginalmente, il che significa che ci sarà tempo di imparare ed eventuali disguidi non incideranno sul pagamento delle prestazioni. Anche perché queste ultime, se riferite ai pazienti, ormai sono tutte escluse dall'invio al sistema SDI. In extremis, dopo le ulteriori osservazioni del Garante della Privacy all'Agenzia delle Entrate (che pure ha fatto passi avanti nelle specifiche per tenere in sicurezza i dati dei cittadini e in particolare nel criptarli), in Finanziaria è stata inserita una norma che quest'anno impedisce al medico e all'odontoiatra di inviare elettronicamente: 

• sia le fatture libero-professionali, ivate e non, per le quali già da due anni a inizio anno solare invia i dati dei pazienti nel Sistema Tessera sanitaria affinché il Fisco utilizzi i dati di spesa per la precompilazione dei modelli 730,

• sia le fatture dello stesso tipo per le quali però i pazienti avevano chiesto di non inviare i dati al sistema Ts in quanto non volevano fruire delle detrazioni. Chi lo facesse disobbedirebbe al paziente, che potrebbe, esplicitamente o nella sostanza, aver chiesto di non far sapere i suoi dati sensibili. 

Riepilogando, il medico di famiglia almeno per il 2019 non emetterà fatture elettroniche per la sua libera professione a meno che non siano relative a collaborazioni con la Pubblica Amministrazione e suoi Enti (Ordine incluso) o con strutture sanitarie pubbliche o private committenti di prestazioni. Non le dovrà emettere inoltre verso le Asl con le quali è convenzionato, in base alla risoluzione 98/E dell'Agenzia delle Entrate. Invece, come tutti gli italiani, riceverà fatture elettroniche dai fornitori a meno che questi non abbiano optato per il regime forfettario. Un'opzione fattibile sotto i 65 mila euro annui di fatturato, ma non se si devono portare in detrazione o deduzione molte voci, motivo per il quale alla fine molti fornitori opteranno per la fattura elettronica. 

Una boccata d'ossigeno per i medici di famiglia, come spiega la Commissione Fisco Fimmg in una nota inviata agli iscritti. L'esonero «consente di superare anche il divieto, sancito dall'art. 6, comma 4, della legge n. 212 del 2000 - c.d. "Statuto dei diritti del contribuente" - per il quale non possono, in ogni caso, essere richiesti documenti e informazioni già in possesso dell'amministrazione finanziaria o di altre amministrazioni pubbliche». Ove l'esonero non fosse stato disposto, il medico sarebbe stato costretto, da un lato, ad inviare le fatture elettroniche al sistema di interscambio (SdI), e, dall'altro, a continuare a trasmettere i dati delle fatture emesse nei confronti dei privati al sistema Tessera Sanitaria. «Una duplicazione di dati inutile, oltre che dispendiosa, che mal si sarebbe conciliata con la tanto auspicata semplificazione degli adempimenti fiscali che, da qualche tempo, costituisce uno dei principali obiettivi dei governi che, fino ad oggi, si sono succeduti».

Mauro Miserendino