Telemedicina deserta? Solo questione di orari

Dattoli: il servizio di assistenza h24 inzierà il primo ottobre

sabato 05 settembre 2015

La Gazzetta di Lecce

«Qualcuno, forse artatamente, ha voluto far confusione, gettando disvalore su un progetto che, al contrario, merita un plauso unanime, perché oggi rappresenta un'eccellenza in tutt'Europa». Vitangelo Dattoli, direttore generale del Policlinico di Bari, si smarca così dalla polemica politica sollevata nei giorni scorsi sul progetto di telemedicina, avviato proprio nella clinica universitaria di Bari.

 I toni entusiastici con cui il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha presentato le attività in programma non hanno convinto il Movimento Cinque Stelle: durante una sortita serale, i pentastellati hanno trovato la «control room» deserta, senza medici né tecnici al lavoro. «Visita al centro di telemedicina... che non c'è», ha commentato sul suo profilo Face-book Antonella Laricchia, consigliere regionale di M5S, con un video accla-matissimo, oltre 29mila visualizzazioni.

«Nei giorni scorsi - cerca di fare chiarezza Dattoli - sono stati presentati due progetti diversi, seppure affini. Il primo, il progetto sperimentale emergenza estate, attivo dal 1° agosto, prevalentemente in orario antimeridiano, riservato alle utenze fragili del Comune di Bari, il secondo, la telemedicina per l'emergenza urgenza, che assicurerà assistenza h24 solo dal 1° ottobre». Se Laricchia non ha trovato nessuno in servizio, insomma, è solo per una questione di orari e turni.

 «Il progetto sperimentale emergenza estate - continua Dattoli - nell'estate più torrida degli ultimi anni, ci ha permesso di fare un primo test sugli innovativi strumenti di telemedicina ma, è bene ricordarlo, rientra in un'attività di monitoraggio, non di emergenza». Il progetto fa parte dei servizi di assistenza domiciliare sanitaria e sociale che tre cooperative sociali assicurano a Bari a circa 350 ultraottantenni, spesso malati cronici. Durante le visite settimanali, gli operatori, otto in tutto, hanno eseguito elettrocardiogrammi e esami del sangue, i cui risultati sono stati poi spediti on line al Policlinico.

Secondo i dati forniti dall'azienda, dal 1° agosto sono state eseguite 200 analisi e 90 prestazioni di tele cardiologia con 90 elettrocardiogrammi. Solo in sei casi è stato necessario il supporto del 118 e il trasferimento in ospedale. Diverso, invece, il programma di telemedicina «Un'eccellenza a livello internazionale», conferma Ottavio Di Cillo, direttore della cardiologia d'urgenza. Il sistema si basa su nuovi apparecchi digitali, che saranno in do- tazione su tutte le 182 ambulanze della regione. «Secondo le stime - continua Di Cillo - potremo ridurre del 47% i ricoveri impropri e del 95% le consulenza cardiologiche».

Insomma, un sistema non solo più veloce ma anche più preciso e più economico. Al momento, la dotazione tecnologica è in fase di test sulle ambulanze di Foggia e Brindisi. Uno squillo segnala nella «control room» l'arrivo di un tracciato di elettrocardiogramma. In servizio davanti ai monitor ci sono un medico e uno specializzando ma, dal 1° ottobre, a regime, ci saranno 4 cardiologi per turno, con assistenza tecnica h24. «È l'evoluzione della tele cardiologia d'urgenza. Per il Policlinico un notevole sforzo organizzativo ma è giusto che questa funzione sanitaria rimanga nel pubblico».

«È tutto un arrampicarsi sugli specchi», liquida Antonella Laricchia. «Il fatto che oggi, davanti ai giornalisti, ci fossero dei medici al lavoro non ci garantisce che, nelle passate settimane, abbiano lavorato. Evidentemente c'è ancora poca trasparenza su un servizio per il quale abbiamo già presentato due interrogazioni. Prendiamo atto delle dichiarazioni che arrivano dal Policlinico, ma continueremo le nostre "indagini", il lavoro dei consiglieri regionali sull'efficienza dei servizi».