I giochi erotici spopolano in farmacia

Ma secondo l'ordine dei farmacisti la vendita sarebbe vietata perchè in contrasto con il codice deontologico

domenica 06 gennaio 2013

di Tommaso Forte

BARI - La notizia è curiosa. Anelli, lubrificanti e vibratori, in vendita in alcune farmacie di Bari e dell’hinterland. Una vera novità commerciale. Va per «la» maggiore il vibratore, oggetto dedicato sopratutto alle giovani coppie e alle signore adulte. La vendita è in costante aumento.

Insomma, in farmacia si può, oltre che acquistare compresse, misurare la pressione, prenotare una vista medica, anche comprare materiale che stimola l’eros. Non c’è nulla di male e non è necessario rivolgersi ai ben noti sexy shop, che peraltro si sono attrezzati con distributori automatici.

«È una vera novità - spiega un farmacista di Bari - vendere tali prodotti. Anzi, noi offriamo un prodotto testato e di qualità. Non solo. Siamo un punto di riferimento per coppie in cerca di emotività. L’atro giorno due coniugi, senza alcuna difficoltà, hanno chiesto di acquistare un vibratore. Lo hanno chiesto al banco, mentre servivo altri clienti e senza imbarazzo. Il vibratore, infine, è quello che vendo maggiormente assieme ai lubrificanti. Ovvio, i prodotti non sono in evidenza, ma possono essere acquistati anche dal distributore automatico il pomeriggio e durante la chiusura. Credo, infine, che siamo pronti al cambiamento». 

Sulla vicenda registriamo anche la posizione dell’Ordine dei Farmacisti. «La vendita nelle farmacie di vibratori e articoli similari è vietata - spiega Luigi d’Ambrosio Lettieri, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari - perché in palese contrasto con diversi articoli del codice deontologico del farmacista. La vendita di tali prodotti, che sono definiti giocattoli sessuali e che nulla hanno a che vedere con la salute, si riduce ad una mera operazione commerciale, che risulta non consona al ruolo sanitario della farmacia. L’art. 38 del DPR 221/1950 stabilisce, infatti, che i farmacisti che si rendano colpevoli di fatti disdicevoli al decoro professionale siano sottoposti a procedimento disciplinare da parte dell’Ordine»

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