BARI: Medici ad alto rischio, Anelli: «Dalla politica soltanto parole»

La burocrazia ostacola il trasferimento della continuità assistenziale in sedi più sicure

martedì 05 dicembre 2017

(Corriere del Mezzogiorno) Meno di un mese fa sono scesi in piazza per chiedere sicurezza e invocare interventi urgenti. «Ma da allora non è accaduto nulla: tante promesse e nessun fatto concreto». Il presidente dell'Ordine pugliese dei medici, Filippo Anelli, segretario regionale del sindacato Fimmg, non usa mezzi termini e dice chiaro e tondo che i medici sono ancora una categoria a rischio. «Basti pensare che in Puglia - spiega - si verifica il 26 per cento delle aggressioni sull'intero territorio nazionale». La manifestazione dei medici a Bari è del 10 novembre: sono stati chiesti interventi alla Regione, il risultato è stato un vertice in prefettura per fare il punto della situazione e ipotizzare le misure da adottare. Compresa la scorta con vigilantes durante le visite domiciliari. «Per il momento però non si è visto nulla», dice Anelli. Che aggiunge: «La situazione è drammatica, ci sono medici che ormai sono costretti ad assumere guardie del corpo: abbiamo constatato che c'è un impegno delle istituzioni ad affrontare questa situazione, ma adesso c'è bisogno di passare ai fatti». La sicurezza nelle guardie mediche è diventata ormai un'emergenza. I numeri sono drammatici. Meno di un mese fa una dottoressa che stava facendo una visita domiciliare a un paziente con problemi psichici è stata minacciata con un fucile a Foggia, mentre in precedenza un paziente che pretendeva antidolorifici ha puntato una pistola, solo più tardi risultata giocattolo, contro una dottoressa di Statte. Il problema è stato affrontato anche ad Acquaviva delle Fonti, dove l'anno scorso sarebbe stata compiuta una violenza sessuale. Il sindaco Davide Carlucci da tempo ha chiesto da tempo il trasferimento della guardia medica nell'ex ospedale Miulli, dove ci sarebbe la possibilità di una vigilanza armata. Ma la burocrazia ha fermato tutto. «Ci risulta - dichiara il primo cittadino - che ci sia la disponibilità della Regione ed è stato dato il via libera alla Asl per procedere e acquisire l'immobile. Il problema è che si attende ancora una risposta del Demanio sulla congruità del prezzo». E così anche quel progetto per la realizzazione di un ambulatorio più sicuro resta ancora bloccato.