Scotti: I MMG in grave difficoltà ma diciamo no allo stato di agitazione in pandemia

Vi è la necessità rapida di un confronto con le istituzioni per semplificare le procedure e delle certificazioni Covid

venerdì 04 febbraio 2022

«I medici di famiglia, in questa fase pandemica, sono certamente in grave difficoltà, lasciati soli con un carico enorme, soprattutto burocratico, di richieste da parte dei pazienti, in particolare in questa ultima ondata di Covid-19. Riteniamo però che nel corso di un'emergenza non si possa indire uno stato di agitazione della categoria, pur sottolineando la necessità rapida di un confronto con le istituzioni per arrivare a meccanismi di semplificazione delle procedure e delle certificazioni Covid». 

Così all'Adnkronos Salute, Silvestro Scotti, in merito all'agitazione proclamata da altre sigle sindacali. «Condividiamo con gli altri sindacati - continua - la parte che riguarda la necessità di liberare la medicina generale dai lacci e lacciuoli rispetto alle procedure legate al Covid. Ma questo tipo di protesta non deve andare a danno dei cittadini con uno stato di agitazione o addirittura, successivamente, se le sigle in agitazione ne avranno il coraggio, in uno sciopero». 

«Come Fimmg - prosegue il segretario Scotti - continuiamo a voler essere a fianco dei cittadini. E, per questo motivo, poniamo alla politica il problema della semplificazione burocratica, ma crediamo che in questo momento le proteste non sarebbero capite dalla popolazione verso la quale noi riteniamo fondamentale il rapporto fiduciario, che è segno imprescindibile della nostra stessa professione e che non possiamo spezzare». Con l'agitazione sindacale «si rischia, infatti, di fare un danno ai cittadini e non alla politica come dovrebbe essere. Pensiamo sia più giusto informare i cittadini sulle reali responsabilità delle procedure farraginose che rischiano di limitare l'assistenza che gli è dovuta», conclude Scotti, rilanciando l'idea «di aprire al più presto dei tavoli per arrivare a soluzioni organica, con la costituzione di microteam che, grazie alla presenza, per esempio di collaboratori, permetterebbero di distribuire anche il carico burocratico».

 

Fonte Adnkronos