Emergeza al Vito Fazzi: Pronto soccorso vicino al collasso

Grido d'allarme della CGIL

martedì 05 febbraio 2013

LECCE - Il Pronto Soccorso del «Vito Fazzi» rischia il collasso e parte il grido d’allarme della Cgil. «La chiusura degli ospedali di Campi Salentina, Nardò, Poggiardo e San Cesario ha comportato l'inevitabile riversamento da parte degli utenti delle zone interessate sulla struttura ospedaliera di Lecce e in particolare sul Pronto Soccorso che ne deve far fronte insieme al proprio bacino di utenza», osserva il segretario provinciale della Funzione Pubblica Cgil Lecce, Silvio Cataldi. 

Questione di grande gravità che il sindacalista ha messo nero su bianco in una lettera inviata ieri al direttore generale, al direttore sanitario e al direttore amministrativo dell’Asl salentina e al dirigente medico di Presidio dell’ospedale “Vito Fazzi”. «Apprezziamo gli sforzi della direzione generale per la risoluzione delle conseguenze relative a tale riorganizzazione - si legge nella missiva della Cgil - in particolare quello dello smistamento dei codici bianchi e verdi del 118 alle Guardie mediche presso lo stesso Pronto Soccorso, reparto composto da 5 sale visite, 1 sala cardiologia, 1 sala astanteria e 1 sala bonifica». 

«Purtroppo, però - osserva Cataldi - quel che si è fatto non è ancora sufficiente. Infatti, mentre il personale medico è stato implementato dai sopracitati medici di continuità assistenziale, il personale infermieristico e Ota (operatori tecnici addetti all’assistenza, ndr.) è rimasto lo stesso a fronteggiare questo ulteriore eccessivo e pressante carico di lavoro». Una coperta comunque troppo corta, in un settore in cui la tempestività dell’intervento e dell’assistenza può determinare la vita o la morte delle persone.