“Abbassate il prezzo dei farmaci per la tubercolosi multi resistente”
È l’appello lanciato da Medici senza Frontiere: solo il 2% ha accesso alle cure per via del costo elevato
martedì 22 marzo 2016

Bedaquiline e delamanid sono due nuovi farmaci per le forme più resistenti di Tubercolosi. I farmaci approvati due anni fa sono le prime nuove terapie contro la Tbc in 50 anni e permetterebbero di salvare la vita a molti pazienti. In realtà però solo il 2% dei 150mila pazienti nel mondo che ne hanno bisogno ha accesso a questa terapia, per via del costo elevato. Nel caso del delamanid il prezzo dovrebbe calare addirittura fino al 98% affinché tutti i pazienti ne abbiano accesso. È quanto ha denunciato oggi l’organizzazione Medici senza Frontiere che sottolinea come “per aumentare l’accesso le case produttrici Janssen e Otsuka dovrebbero dare priorità alla registrazione nei paesi con molte persone colpite dalla malattia, e offrire prezzi accessibili a tutti i paesi in via di sviluppo”.
Le nuove terapie, spiega il comunicato, possono costare fino a 3mila dollari a paziente, una cifra spesso troppo alta soprattutto per quei paesi che hanno un numero elevato di pazienti. Ogni giorno, ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), circa 4mila persone muoiono a causa della malattia, che rivaleggia con l’Aids come prima infezione killer al mondo. Nel 2014 ci sono stati 9,6 milioni di nuovi casi, di cui un milione tra i bambini, e 450mila infezioni resistenti ai farmaci tradizionali. L’Oms inoltre ha affermato che la Tbc multi resistente è a “livelli critici”, con circa 48 mila nuovi casi nel 2013. E la causa sarebbe da ricercare nelle terapie e nelle dosi sbagliate somministrate a malati di Tbc, o a cicli di trattamento non completi, che sono altamente tossici e che possono durare fino a due anni.