E il ministero della Salute chiede il conto alle Regioni

Carenze e contromisure Tutte le cifre attese entro i primi giorni di settembre

sabato 25 agosto 2018

Antonio Sbraga (Il Tempo)

 Il Ministero della Salute ha chiesto alle Regioni «una urgente ricognizione di dati e parametri aggiornati sul personale sanitario, per la definizione delle contromisure utili a contrastare la carenza di medici specialisti». Le Regioni sono state invitate a fornire entro i primi giorni di settembre le cifre relative alla copertura degli organici dei servizi sanitari, territoriali e ospedalieri. Solo nella Regione Lazio, negli ultimi tre anni, si è verificata «una diminuzione di personale netta di 2500 unità» nell'intero comparto sanitario, quantificano Cgil, Cisl e Uil che denunciano: «le poche assunzioni programmate nel 2018 procedono lentamente. Troppo lentamente per impedire che si verifichino le croniche emergenze nel periodo estivo dovute alla carenza di personale, chiedendo sacrifici ai lavoratori in servizio, la cui età media sfiora i 53 anni. Nei prossimi 5 anni si prevedono almeno 7.500 pensionamenti, che arriveranno a 17.500 in 10 anni: servono almeno 10 mila assunzioni, il doppio di quanto annunciato dalla Regione». Una delle situazioni più emergenziali, con un organico più che dimezzato, si registra proprio nell'azienda deputata alle emergenze sanitarie: l'Ares 118. Dove, «a causa delle persistenti e mai sanate carenze di personale, l'azienda ha visto progressivamente contrarsi il numero dei mezzi di soccorso a gestione diretta che si attesta, ormai, su 129 mezzi (pari al 58% dell'intera dotazione), mentre i restanti 95 mezzi sono affidati a enti terzi a seguito di procedure di gara o affidamenti a convenzione», sottolinea il nuovo Piano dei Fabbisogni dell'Ares 118. Alla quale, «dal 2012 ad oggi è stato concesso un numero molto esiguo di deroghe all'assunzione di nuovo personale, determinando una ulteriore contrazione del personale sanitario, con 1.780 dipendenti a fronte di un fabbisogno di oltre quattromila unità». Tant'è che «nel corso del 2017 la gestione dei 129 mezzi di soccorso è stata assicurata solo grazie ^^^^^^"! al blocco delle ferie, al massiccio ricorso alle ore di straordinario e all'uso estemporaneo di mezzi di enti terzi», le cosiddette chiamate a spot, i cui costi sono aumentati del 6,64%, per un totale di 6 milioni e 819 mila euro. «Ogni giorno decine di mezzi fermi a causa del sottorganico. Basta chiamate a spot, è necessario un piano straordinario di assunzioni per risollevare le sorti dell'Azienda. Quanto sta accadendo nelle ultime settimane presso l'ARES 118 del Lazio rispecchia chiaramente, purtroppo, lo stato di crisi evidente che questa Azienda vive rispetto all'organizzazione del cruciale servizio svolto quotidianamente per la cittadinanza», denuncia Mauro De San-tis, segretario territoriale della Uil Fpl. Anche i grandi centri della «rete regionale ictus» sono ridotti a mezzo servizio per carenza di personale. Si tratta di San Camillo, Tor Vergata, Umberto I e Gemelli, che ammettono: «Il servizio è attualmente articolato su 12 ore giornaliere anziché 24 e questa situazione di emergenza dovrebbe essere superata solo a metà settembre», perché scarseggiano soprattutto i neuroradiologi interventisti. Pure la direzione aziendale del «San Giovanni Addolorata» lamenta la «sofferenza per la carenza di personale (meno della metà di quanto previsto dalla pianta organica)»: i suoi 2171 dipendenti, di cui 1331 nel comparto sanitario, hanno un'età media di oltre 50 anni. E fuori Roma va anche peggio: c'è difficoltà a reperire specialisti disposti ad accettare posti nei presidi sanitari lontani dalla capitale. «I medici preferiscono andare più vicini a Roma», ha denunciato in un'audizione in Commissione Sanità la direttrice generale della Asl di Rieti, Marinella D'Innocenzo, soprattutto «in alcune discipline come la neuropsichiatria infantile». Mentre 120 pensionamenti sono previsti quest'anno nella sola Asl di Frosinone. Le aziende sanitarie delle 4 province lamentano anche «la vetustà di certe apparecchiature e la necessità di un ammodernamento tecnologico». Assunzioni Le poche programmate procedono troppo lentamente