Gastroprotettori, troppe prescrizioni in Puglia. Regione pronta alla stretta

Anelli: malvezzo frequente in Puglia, la prescrizione degli IPP insieme a qualsiasi tipo di patologia

venerdì 03 marzo 2017

DOCTOR 33

La Regione Puglia dice basta agli sprechi sui farmaci contro il reflusso gastroesofageo e decide di allinearsi alla media nazionale per consumo e spesa dei medicinali. Operazione che potrebbe far risparmiare alle casse regionali, nel 2017, circa 14 milioni di euro. Secondo i dati del governo regionale, infatti, in Puglia oltre il 56% delle prescrizioni per farmaci inibitori della pompa protonica, non rispettano i criteri imposti dalle note limitative dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco). 

«La Giunta regionale sta attivando una serie di provvedimenti per il contenimento della spesa farmaceutica perché la Puglia è la seconda regione in Italia tra quelle che spendono di più» spiega a Doctor33 il segretario Fimmg Puglia, Filippo Anelli. «Abbiamo interloquito molto con la Regione e abbiamo scelto la strada meno sanzionatoria ma che possa indicare i percorsi migliori per raggiungere una ottimale appropriatezza prescrittiva» precisa Anelli. I medici, in sostanza, vengono invitati a fare una verifica della loro attività prescrittiva per una maggiore adesione a quelle che sono le indicazioni delle note Aifa e la Regione, dal suo canto, mette a disposizione una scheda riepilogativa della spesa in modo tale che i medici possano essere più consapevoli rispetto ai farmaci che appunto vengono prescritti. Con delibera di Giunta (la terza in materia dopo quella che ha riguardato le statine e gli antibiotici), si procederà dunque al monitoraggio sui farmaci in ambito ospedaliero e territoriale; alla verifica bimestrale, da parte delle Asl, sulla corretta applicazione della delibera con la segnalazione di eventuali comportamenti anomali; alla riduzione nel 2017 della spesa farmaceutica convenzionata relativa alla categoria di questi farmaci (Ipp) di almeno 1'80% del gap riscontrato rispetto alla media nazionale. 

«C'è un vezzo in Puglia» aggiunge Anelli «che è quello di prescrivere troppi gastroprotettori per qualsiasi tipo di patologia, un vezzo che non è solo di medicina generale ma diffuso. Sono sempre dei farmaci che hanno implicazioni di carattere generale e quindi appropriatezza e attenzione non guastano di fronte a prescrizioni del genere». Ma è sulle cause che assegnano alla Puglia la maglia nera, che Anelli è più incisivo: «Le cause sono tante, ma tra queste sicuramente il fatto che la Puglia sia fra le ultime regioni per Pil e per quanto riguarda i servizi sanitari territoriali. Siamo abbastanza sotto i minimi previsti per il raggiungimento dei Lea. In questa situazione, il farmaco rappresenta il primo accesso della popolazione alla medicina generale a cui si lega anche un'assenza di strutture». È chiaro, per Anelli, che la ricerca dell'appropriatezza riguardi anche un problema etico da parte del medico, nel senso che ci si rende conto che il sistema non ha risorse illimitate. «Il sistema va garantito in qualche modo anche sotto il profilo economico, perché solo così si riescono a garantire le cure anche ai più poveri. Quindi la sussistenza del servizio sanitario nazionale - conclude Anelli - diventa il primo obiettivo della classe medica e l'appropriatezza, invece, un compito del medico che racchiude in sé, da una parte il voler curare bene il malato e, dall'altra, il proteggere il sistema sanitario nazionale nel suo complesso».


Rossella Gemma