Medici in rivolta per 730 precompilato: sanzioni abnormi per mancato invio fatture
Sanzioni da 100 a 50 mila euro per ogni comunicazione in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati
martedì 13 ottobre 2015

«Per entità e per il solo fatto di essere l'ennesimo provvedimento sanzionatorio, il decreto 158 sul 730 precompilato con pene pecuniarie per chi non manda le fatture al Ministero dell'Economia o le manda con errori è ulteriore motivo a giustificazione della mobilitazione della professione medica, che ha sempre chiesto ascolto alle istituzioni e mai ne ha ottenuto a fronte della sua collaborazione costante.
È venuto il momento di dire basta». Segretario Fimmg Bergamo ma anche esponente istituzionale ed esperto di temi normativi e deontologici, Guido Marinoni è medico di famiglia. La sua categoria è tra le più "colpite" dal decreto pubblicato in gazzetta ufficiale il 7 ottobre scorso ma datato 24 settembre che impone a tutti i liberi professionisti e alle strutture sanitarie di collegarsi al sistema informativo Tessera sanitaria per inviare le fatture in tempo reale per ogni prestazione resa al cittadino e da questi pagata: tutto ai fini della precompilazione delle spese mediche nel modello 730.
Il decreto viene subito dopo quello sull'appropriatezza delle prescrizioni di esami, e potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso nei rapporti tra medici e governo Renzi. E' stato contestato anche da Federfarma anche perché non sono stati dati margini di concertazione ai sanitari.
Il testo prevede all'articolo 23 una sanzione da 100 a 50 mila euro per ogni comunicazione in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati. Nei casi di errata comunicazione, la sanzione non si applica se la correzione viene effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza oppure, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, nei cinque giorni successivi alla segnalazione stessa.
«L'ipotesi di sanzionare gli errori legati alla trasmissione del 730 precompilato è un ulteriore vulnus allo svolgimento dell'attività professionale. E si somma - riflette Marinoni - ad una serie di complicazioni burocratiche che renderanno sempre più difficile l'attività del medico e il rapporto con i pazienti. Si continua sulla ricerca della semplificazione e sull'informatizzazione a spese dei professionisti senza fornire necessari strumenti, e tutto questo a scapito del tempo da noi dedicato all'assistenza e al rapporto con il paziente. L'entità delle sanzioni è poi completamente sproporzionata rispetto alla capacità economica di noi professionisti. Ripeto, ora basta».
È venuto il momento di dire basta». Segretario Fimmg Bergamo ma anche esponente istituzionale ed esperto di temi normativi e deontologici, Guido Marinoni è medico di famiglia. La sua categoria è tra le più "colpite" dal decreto pubblicato in gazzetta ufficiale il 7 ottobre scorso ma datato 24 settembre che impone a tutti i liberi professionisti e alle strutture sanitarie di collegarsi al sistema informativo Tessera sanitaria per inviare le fatture in tempo reale per ogni prestazione resa al cittadino e da questi pagata: tutto ai fini della precompilazione delle spese mediche nel modello 730.
Il decreto viene subito dopo quello sull'appropriatezza delle prescrizioni di esami, e potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso nei rapporti tra medici e governo Renzi. E' stato contestato anche da Federfarma anche perché non sono stati dati margini di concertazione ai sanitari.
Il testo prevede all'articolo 23 una sanzione da 100 a 50 mila euro per ogni comunicazione in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati. Nei casi di errata comunicazione, la sanzione non si applica se la correzione viene effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza oppure, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, nei cinque giorni successivi alla segnalazione stessa.
«L'ipotesi di sanzionare gli errori legati alla trasmissione del 730 precompilato è un ulteriore vulnus allo svolgimento dell'attività professionale. E si somma - riflette Marinoni - ad una serie di complicazioni burocratiche che renderanno sempre più difficile l'attività del medico e il rapporto con i pazienti. Si continua sulla ricerca della semplificazione e sull'informatizzazione a spese dei professionisti senza fornire necessari strumenti, e tutto questo a scapito del tempo da noi dedicato all'assistenza e al rapporto con il paziente. L'entità delle sanzioni è poi completamente sproporzionata rispetto alla capacità economica di noi professionisti. Ripeto, ora basta».
Mauro Miserendino