Tac e sale operatorie fantasma ecco gli sprechi negli ospedali

Viaggio in corsia dopo i blitz del nuovo assessore. Disservizi anche nelle Asl di Lecce, Brindisi e Bat. I sindacati: “Milioni gettati al vento”

giovedì 28 marzo 2013

Repubblica Bari - Antonello Cassano

Alla ricerca degli sprechi e delle inefficienze della sanità pugliese, il nuovo assessore regionale alla Sanità Elena Gentile ha rilevato i problemi della struttura, come le difficoltà dei ginecologi nel praticare le Ivg o la mancanza di misure di sicurezza per i medici del pronto soccorso. Il neo assessore ha poi segnalato tutto al direttore generale della Asl, Domenico Colasanto. Ma nel corso della sua visita l'assessore non ha potuto rendersi conto di uno spreco di diverse centinaia di migliaia di euro che si trovava a pochissimi metri di distanza: la modernissima sala operatoria all'interno delle sale parto. Una struttura avveniristica pronta per l'uso. All'interno macchinari di ultima generazione ricoperti dalla polvere, dall'ecografo al respiratore dalla lampada scialitica al lettino mobile fino agli armadi per il personale medico e infermieristico. La struttura è stata inaugurata in pompa magna alla fine del 2009 dal presidente della Regione, Nichi Vendola, e da Lea Cosentino, allora direttore generale dell'Asl di Bari. L'inaugurazione è stata l'unica occasione in cui la sala è stata aperta. Da quattro anni è chiusa, per mancanza di personale.

L'elenco di reparti chiusi e macchinari non utilizzati è lungo nell'Asl Bari. All'ospedale di Bitonto una Tac multistrato del costo di circa un milione di euro, viene utilizzata solo la mattina. Anche in questo caso la causa è la mancanza di personale. Negli uffici della Asl di Corato sette mesi fa sono stati rubati un riflessiometro e un ergovision. Si tratta degli strumenti necessari a controllare la vista. Nel caso specifico servivano a rinnovare le patenti dei coratini che ora si rivolgono ai privati. A Putignano da un anno la risonanza magnetica è rotta. Mai sostituita o riparata. 

Nella città di Bari è l'oncologico Giovanni Paolo II a rappresentare il simbolo dello spreco di risorse pubbliche. Quello che nel 2010 era stato salutato come l'ospedale delle meraviglie, con decine di reparti e sei sale operatorie, ora è un istituto semiparalizzato dalla carenza di personale. Nell'ex Cotugno ci sono due Tac, ma ne funziona solo una. E intanto le liste d'attesa si allungano. 
Al Policlinico di Bari la clinica odontoiatrica rappresenta "uno scandalo nello scandalo" secondo Antonio Mazzarella, segretario regionale della Fp Cgil. La struttura è praticamente commissariata dal settembre del 2009 quando si scoprì che il professore Francesco Inchingolo faceva firmare a suo nome i referti medici dagli studenti mentre lui era in viaggio a Parigi. Da tre anni nel reparto non si fanno più turni di notte e non ci sono più neanche i letti per i pazienti. Sono rimasti solo i macchinari e gli strumenti del reparto, costati centinaia di migliaia di euro e mai più utilizzati.

La carenza di personale tecnico è alla base dello scarso utilizzo della Pet-Tac e degli acceleratori lineari del Di Miccoli di Barletta: "Macchinari che sono costati milioni di euro" accusa il segretario della Fp Cgil Bat, Luigi Marzano. Fuori da Bari non mancano gli sprechi. Nella Asl di Brindisi è nota la vicenda di due camere iperbariche mai utilizzate. A San Pietro Vernotico i lavori della sala operatoria sono conclusi da anni, ma la sala è sempre chiusa. Anche l'enorme piscina per diversamente abili nel centro di Brindisi è ferma dal 2008. Nel basso Salento ci vogliono nove mesi per una risonanza magnetica e 130 giorni per un ecodoppler. Il motivo? Tre tac rotte.
(28 marzo 2013)