Alto Adige: Medici di base, «stipendi decurtati dal 10 al 15%»
Medici di base in rivolta. Il primo stipendio in busta - con il nuovo accordo - ha subito decurtazioni importanti che vanno dall’8% al 17%
giovedì 01 ottobre 2015

BOLZANO. Medici di base in rivolta. Il primo stipendio in busta - con il nuovo accordo - ha subito decurtazioni importanti che vanno dall’8% al 17% (la media stimata oscilla tra il 10 ed il 15%).
Ricordiamo che la Provincia - incalzata da un ricorso della Fimmg (Federazione medici di medicina generale) e costretta da una sentenza della Cassazione - l'anno scorso aveva disdettato l'accordo con i medici e stabilito che ogni professionista può avere al massimo 1.500 pazienti. Sempre la Provincia - andata avanti a suon di prorogatio - a luglio scorso è arrivata ad una soluzione che a vedere il risultato scontenta tutti.
Immediata la reazione dei medici di medicina generale iscritti alla Fimmg che chiedono a gran voce «un' immediata riaperture delle trattative, non certamente una firma anche tecnica su un accordo integrativo assolutamente penalizzante (media 10-15% in meno dai primi dati), come del resto avevamo già ampiamente previsto». L’altra ipotesi, per il momento accantonata, resta quella dell’annullamento dell' accordo integrativo. «Valuteremo insieme al nostro avvocato tutte le opzioni possibili, tra cui anche lo sciopero. Dopo il congresso nazionale Fimmg in Sardegna organizzeremo un' assemblea generale per informare la nostra base di quel che sta succedendo e ricevere proposte ed indicazioni sui passi ulteriori da fare». I medici sono allarmati. «Si è vero, spiegano alla Fimmg, qui ci rimettono tutti! Ora in base ai riscontri dei colleghi calcoleremo chi ci rimette di più. Purtroppo c'è una grossa responsabilità delle sigle che hanno firmato in tutta fretta l’accordo. Noi non abbiamo firmato ed adesso è troppo facile scaricare le colpe sull' accordo nazionale. I medici della Campania, dell' Emilia, del Veneto, del Friuli, dell' Abruzzo, a parità di assistiti e senza fare le guardie, guadagnano di più dei medici di medicina generale dell’Alto Adige, ed hanno un costo della vita più basso, nessun obbligo sulle barriere architettoniche, hanno la segretaria meglio pagata e pure l' infermiera». I medici di famiglia tra il resto scoppiano di lavoro, vanno aiutati a lavorare meglio. Nei giorni scorsi l'Accademia altoatesina di medicina generale - AcAMG - ha lanciato un appello all’assesorato ed all’Asl dopo aver stilato uno studio - che lascia ben poco spazio all'immaginazione - secondo il quale nella nostra provincia i medici di famiglia sono passati in dieci anni (dal 2004 al 2014) da 1.600.000 a circa 2.300.000 visite
l'anno. Giuliano Piccoliori - direttore dell'Accademia - spiega che i medici vedono sempre più pazienti (che sono sempre più complessi perché soprattutto gli anziani hanno in media tre malattie croniche), ma il sistema e l'organizzazione non li aiuta a prendersene cura in maniera adeguata.