Convenzione Mmg, intesa su aumenti e nuovi ingressi.

Ecco le ultime novità in attesa del rinnovo

martedì 03 settembre 2019

Doctor 33

Aumenti "appetitosi" per tutti e possibilità di reclutare medici ancora in formazione per riempire le zone carenti: sono i capisaldi da cui si riparte giovedì 5 settembre nella trattativa per la nuova convenzione, sbloccata a inizio agosto, quando è stata firmata una pre-intesa tra Sisac e sindacati Fimmg, Snami, Smi, Intesa sindacale. Un accordo sia economico - copre gli arretrati 2018- sia politico, accolto con favore dal presidente delle Regioni Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna, che ora si augura di chiudere entro l'anno. L'intesa si focalizza molto sull'ingresso dei giovani medici. E prevede possano essere assegnati incarichi, sia in continuità assistenziale sia in assistenza primaria, ad allievi del corso di formazione se nella graduatoria principale non vi siano medici già in possesso di diploma pronti a subentrare a chi si pensiona. L'incarico potrà comunque essere assegnato solo nella regione dove si frequenta il corso di medicina generale. Incarichi potranno essere assegnati sia ai medici al 3° anno di corso sia, in subordine ai medici del 2° e persino del 1° anno con priorità di interpello a chi risiede nella stessa Asl e poi nella stessa regione. Ai medici in formazione è assegnato un incarico temporaneo: il mancato conseguimento del diploma di formazione in medicina generale preclude l'accesso alla convenzione. 

A tutta la medicina generale vengono attribuiti con decorrenza 1° gennaio 2018 arretrati più incrementi pari all'1,84% del monte retributivo, rispettivamente 0,75% di arretrati e 1,09% di aumento, per un totale di 74 milioni assegnati all'Assistenza primaria, 10 milioni alla continuità assistenziale, 1 milione alla medicina dei servizi e 2,87 milioni all'emergenza sanitaria territoriale-118. Il totale investito dal Servizio sanitario è di 88,35 milioni, cioè 1,41 euro/assistito/anno in più per i medici di assistenza primaria, 0,47 euro/assistito/anno in più per i medici di continuità assistenziale, 0,48 per i medici dei servizi e 0,52 per i medici del 118. Ha dichiarato il segretario Fimmg Silvestro Scotti: «Nei prossimi tre anni, grazie a questa pre-intesa, oltre ai medici già presenti in graduatoria, i cittadini italiani avranno a disposizione più di 6.000 giovani medici di famiglia che stanno frequentando il corso di formazione». Con questo accordo inoltre «si coniugano l'esigenza dei cittadini di contare su un nuovo medico di famiglia quando il proprio andrà in pensione, e quella dei medici in attesa dal 2010 di un ristoro economico (ancorché fin qui definito in maniera parziale)». 

Lo sblocco della trattativa è legato a due gesti importanti del governo giallo-verde. Il primo è l'approvazione delle linee guida sui corsi di formazione in MG. Qui si conferma, come da decreto legge Calabria, che possono essere inseriti nel triennio neolaureati idonei al test (che hanno ottenuto la sufficienza ma non si erano classificati abbastanza in alto per la borsa) se hanno alle spalle minimo 24 mesi di sostituzioni. Possono fare domanda per l'inserimento in graduatoria ad hoc gli idonei ai concorsi precedenti. Il nuovo test di ammissione ai corsi triennali di MG è previsto il 4 dicembre: gli idonei a quel test potranno accedere in sovrannumero e competere per graduatorie a parte ma potranno fare domanda di ammissione al corso di formazione in medicina generale per una sola delle regioni in cui erano risultati idonei; per le scuole il Ssn stanzia 2 milioni per ciascun anno del triennio da ripartire tra le regioni in base agli incarichi rimasti vacanti. Fino al conseguimento del diploma i "corsisti" pescati dalle graduatorie per riempire zone carenti potranno avere solo fino a 500 scelte in assistenza primaria (ma la singola regione può aumentarle anche del 30%), e fino a 24 ore settimanali in continuità assistenziale mentre si prevede un taglio di 14 ore settimanali per chi operi in emergenza sanitaria territoriale. Il medico in formazione potrà fare sostituzioni ma deve garantire la frequenza prevista. 

Il secondo gesto è stato il decreto che prolunga lo scorrimento delle graduatorie, ampliando la possibilità di avere nuovi tirocinanti nei trienni di medicina generale al posto di chi se n'è andato per aver passato il test per l'ammissione alle scuole di specialità, preferendo un contratto più appetibile e la carriera da ospedaliero. Diversamente dagli anni scorsi, i posti lasciati vacanti saranno attingibili fino a metà novembre dai medici rimasti fuori. 

Mauro Miserendino