La sostenibilità della attività della Medicina Generale
Lettera al Presidente Emiliano e all'Assessore Palese
venerdì 18 febbraio 2022
Segreteria Regionale Puglia
Prot. 14/22 del 16/02/2022
Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
All’Assessore alla Sanità e Benessere animale Regione Puglia Rocco Palese
Oggetto: La sostenibilità della attività della Medicina Generale
Egr. Sig. Presidente, Egr. Sig. Assessore,
l’emergenza sanitaria, che oramai da due anni sta condizionando le scelte e le azioni della politica sanitaria nazionale e regionale, sta mettendo in evidenza alcune criticità di sistema alle quali necessariamente bisognerà dare le opportune risoluzioni anche e soprattutto oltre il Covid.
Per questo Fimmg Puglia ritiene che sia quanto mai necessario e pressante avviare il confronto indispensabile per tracciare in un percorso di responsabile condivisione il futuro prossimo e remoto della Medicina Generale nell’ambito della riorganizzazione dell’Assistenza Territoriale in armonia con quanto previsto dalle indicazioni nazionali in termini di nuovo ACN e degli investimenti previsti dal PNRR.
Per affacciarsi al futuro è opportuno rivolgere lo sguardo al passato e al presente.
Il passato della Medicina Generale nella Regione Puglia è fortemente caratterizzato dalla coraggiosa lungimiranza delle scelte che sono alla base dell’Accordo Integrativo Regionale reso efficace con la DGR 2289/2007, naturale evoluzione delle prime scelte effettuate con l’Air del 2004, giusta DGR 566/2004.
Con l’AIR del 2007 (DGR 2289/2007) si è assunta e condivisa la responsabilità nelle scelte di politica sanitaria e di governo clinico, in particolare:
I compiti e le funzioni del medico di medicina generale non possono essere esercitati o affidati ad altri soggetti o ad Enti privati.
Sono stati perseguiti gli obiettivi di salute definiti dalla programmazione regionale, con particolare riguardo ai bisogni di salute dei soggetti non autosufficienti, dei pazienti con SLA e dei malati terminali.
Sono stati individuati modelli organizzativi a crescente grado di complessità con l’obiettivo di creare una rete di ambulatori e servizi, capillare ed efficiente, in grado di assicurare la continuità dell’assistenza. Lo sviluppo delle forme associative e la integrazione di tutte le figure professionali impegnate nei servizi territoriali sono stati individuati quali punti qualificanti di un processo teso al miglioramento della qualità dell’assistenza e della appropriatezza dei percorsi di cura.
Sono stati garantiti, anche se parzialmente, gli strumenti di carattere strutturale e le necessarie risorse umane per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla programmazione regionale, prevedendo il ricorso a competenze specifiche, come quelle infermieristiche, per costruire un modello assistenziale integrato di tipo multidisciplinare e multi professionale rivolto alla cronicità e alla domiciliarità.
Un modello della medicina generale quello realizzato con l’Air del 2007 riconosciuto a livello nazionale come il più avveniristico e caratterizzato dal potenziamento della strutturazione e dell’organizzazione della Medicina Generale con la determinante implementazione con risorse regionali dei fondi nazionali per la crescita dell’associazionismo, del personale di segreteria e in modo assolutamente lungimirante del personale infermieristico. Come dire che la Puglia già nel 2007 ha individuato e messo in atto i mini team che oggi, a distanza di 15 anni, rappresentano a livello nazionale la scelta strategica per rafforzare l’azione della Medicina Generale.
LO SCENARIO
Dalla Banca Dati Assistiti emerge che la prevalenza dei soggetti cronici in Puglia nel 2015 si attesta intorno al 40% della popolazione, il quale assorbe circa l’80% del valore tariffario delle prestazioni sanitarie erogate in regione
Il confronto con il resto d’Italia (dati ISTAT 2015) mette in evidenza come la Puglia sia la regione con i più alti carichi di malattia cronica sia per quanto concerne i soggetti con almeno una cronicità grave che i soggetti con tre o più cronicità gravi.
L’andamento demografico della nostra regione (FONTE ISTAT) dimostra nonostante un aumento del numero dei residenti un incremento della popolazione di età uguale o superiore ai 65 anni del 2% rispetto alla popolazione residente e un incremento in termini assoluti di circa il 10% di cittadini ultra 65enni (77.068).
Altro dato da non sottovalutare è che il 50% circa dei cittadini ultra 65enni ha un’età uguale o superiore a 75 anni - 1 gennaio 2021: 441.666.
In questo contesto dal 2007 di strada la Medicina Generale pugliese ne ha percorso tanta, anche se spesso in silenzio, raggiungendo risultati confortanti in termini organizzativi e conseguentemente assistenziali.
Buone, ma ancora non ottimali, percentuali di Medici di Medicina Generale Pugliesi hanno deciso di organizzare la propria attività in forme associative sempre più complesse, ma soprattutto hanno fatto la scelta di organizzare efficienti front office con il personale di segreteria e di avviare l’assistenza infermieristica ambulatoriale e domiciliare con personale in sua stretta collaborazione.
Per questo le scelte della Regione Puglia sono da considerarsi antesignane: già nel 2007 la Puglia aveva non solo l’infermiere di famiglia ma una equipe di famiglia medico-infermiere.
Qualche numero dell’attività 2021 per portarci al presente.
Il 50% dei Medici di Famiglia operano in associazioni con diverso grado di complessità organizzativa; il 60% ha nella sua organizzazione personale di segreteria; il 20% ha personale infermieristico in stretta collaborazione.
Quasi un milione di accessi domiciliari; oltre 40.000 cateterismi vescicali domiciliari; quasi 200.000 somministrazioni di fleboclisi domiciliari; quasi 400.000 medicazioni e di queste un 40% domiciliari; oltre 200.000 somministrazioni domiciliari di vaccino anti-Sars-Cov 2; oltre 800.000 somministrazioni ambulatoriali di vaccino anti-Sars-Cov 2.
Su questa organizzazione la Regione Puglia ha disegnato il modello di gestione della cronicità “CARE Puglia 3.0” – DGR n.1935 del 30 ottobre 2018 – non ancora attuato per il verificarsi dell’emergenza pandemica.
Tutto questo un patrimonio che può certamente farci ritenere vinta la scommessa dell’Air del 2004 e del 2007 che insieme abbiamo fatto, ma soprattutto ci fa prendere atto del fatto che in questi ultimi due anni proprio questa strutturazione organizzativa ed operativa ha contribuito significativamente a reggere sul territorio livelli assistenziali sufficienti senza mettere assolutamente in secondo piano le problematiche legate alla cronicità.
Sono, infatti, 687.628 i cittadini che hanno contratto il COVID dall’inizio dell’emergenza (Bollettino Epidemiologico Regionale del 15/02/2022: https://www.regione.puglia.it/web/speciale-coronavirus/-/bollettino-epidemiologico-del-15-febbraio-2...; solo il 5% dei pazienti fino a maggio 2021 ha avuto bisogno delle cure ospedaliere, meno del 1% in quest’ultima ondata.
Ma non si può non rilevare che proprio il presente sta mettendo alla prova questo sistema rivelando nel contempo qualche criticità stressata da due fattori, uno imprevisto quello della emergenza pandemica, l’altro previsto, ma alquanto sottovalutato, quello della carenza di Medici di Medicina Generale determinata dall’anticipazione in termini temporali e quantitativi della “gobba” pensionistica, che per esempio nella Asl di Taranto, quella con l’età media dei medici più alta, ha fatto registrare nel 2021 l’uscita del 15% dei Medici in servizio.
L’OBIETTIVO
L’ACN 2016/2018, sottoscritto recentemente, individua quattro obiettivi prioritari sulla base delle priorità di politica sanitaria nazionale:
Attuazione del PNC (Piano Nazionale Cronicità): le patologie croniche sono in progressiva crescita e, richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata oltre ad una forte integrazione con i servizi sociali, impegnano gran parte delle risorse del SSR. Si stima, infatti, che circa il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale sia oggi speso per la gestione delle malattie croniche.
La presa in carico per questi pazienti, non potendo prevedere la guarigione, è finalizzata al miglioramento della qualità di vita attraverso una stabilizzazione dell’evoluzione del quadro clinico e alla prevenzione delle complicanze e della disabilità.
Piano Nazionale Prevenzione Vaccini (P.N.P.V.): l’emergenza pandemica ha di fatto condizionato gli obbiettivi del piano. La medicina generale in Puglia ha dimostrato, non senza difficoltà e in un contesto difficile, la propria capacità organizzativa e adattiva.
La Medicina Generale ha vaccinato nella prima fase della campagna vaccinale i soggetti più fragili anche a domicilio, contribuendo in modo determinante a ridurre l’ospedalizzazione e la mortalità per covid nella nostra regione; Nella seconda fase ha di fatto contribuito in modo determinante vaccinando in media da sola oltre 30.000 cittadini a settimana sull’intero territorio regionale.
ACCESSO IMPROPRIO AL PRONTO SOCCORSO. “L'aumento complessivo della domanda di salute, l'evoluzione tecnologica, i cambiamenti demografici e sociali in corso e l'incremento dell'incidenza di malattie croniche e degenerative determinano la necessità di presa in carico globale del cittadino e pongono il tema dell'integrazione dei servizi e della continuità assistenziale al centro delle politiche sanitarie”.
GOVERNO DELLE LISTE D'ATTESA E APPROPRIATEZZA. “Nell'ambito degli AAIIRR, fermo restando la programmazione regionale in tema di prestazioni necessarie e coerenti col fabbisogno, deve essere previsto specificamente il coinvolgimento e la partecipazione dei medici del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo di scelta ai percorsi regionali di prescrizione, prenotazione, erogazione e monitoraggio delle prestazioni, che distinguano i primi accessi dai percorsi di follow-up …”
Alla luce degli obiettivi indicati dal nuovo ACN, la necessità emergente a livello nazionale di passare da una gestione emergenziale del COVID ad una gestione strutturale e ordinaria, in considerazione anche della necessità di realizzare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale in linea con le indicazioni del PNRR, diventa urgente avviare il confronto per delineare in maniera condivisa il processo di riorganizzazione della medicina generale nella nostra regione.
GLI STRUMENTI
Con l’esperienza del passato e con le preoccupazioni del presente è necessario guardare responsabilmente al futuro.
Con la sottoscrizione dell’ACN 2016 – 2018 del 20 gennaio 2022 come dichiarato dal Segretario Nazionale, Silvestro Scotti, “la Fimmg lancia la sfida alla politica sulla volontà di evolvere e attualizzare il ruolo del medico di medicina generale nel coordinare e garantire le cure primarie territoriali e la presa in carico dei bisogni socio-sanitari dei cittadini. Con la firma dell’ACN, FIMMG conferma e consolida i principi cardini della medicina generale: libera professione convenzionata, scelta fiduciaria, autonoma organizzazione, ed evolve il modello organizzativo attraverso l’istituzione delle AFT e il passaggio al Ruolo Unico di Assistenza Primaria.”
Con identica convinzione Fimmg Puglia sollecita la politica regionale, da Voi rappresentata, ad accettare la sfida sicuramente facilitata da quanto precedentemente espresso.
Dobbiamo essere assolutamente consci che il livello strutturale, organizzativo ed assistenziale della Medicina Generale raggiunto nella nostra regione non può essere messo in discussione da scelte nazionali che per nulla rispecchiano la nostra realtà.
Anzi la sottoscrizione dell’ACN 2016/2018 è l’occasione per evolvere da subito, migliorandola, l’organizzazione della medicina generale in Puglia.
La realizzazione delle AFT e il potenziamento della rete dei CPT nei modi concordati nell’agosto del 2020, potenziando la disponibilità del personale di studio e degli infermieri, l’integrazione con la continuità assistenziale con la realizzazione del modello h16 sono passaggi necessari ed urgenti per adattare il modello assistenziale della medicina generale a quelle che sono le esigenze che si determineranno con la realizzazione del PNRR sul territorio fino al 2026.
Un processo di riorganizzazione che partendo dalle prerogative proprie della medicina generale, fiduciarietà, prossimità, capillarità, capacità organizzativa, associate alla peculiarità del modello “pugliese” della medicina generale, associazionismo, personale di studio e infermiere - “microteam”, pronte ad evolvere da subito nell’assetto organizzativo delle AFT realizzando la necessaria integrazione con il sistema della continuità assistenziale, rappresenta la risposta organizzativa per la realizzazione del “CARE PUGLIA 3.0” e il potenziamento delle Cure Domiciliari alla popolazione fragile della nostra regione e puntare quindi al raggiungimento di tutti gli obiettivi prioritari individuati dall’ACN 2016/2018 e del PNRR.
Un processo che garantisce il diritto del cittadino di scegliere il proprio medico di famiglia e di continuare ad avere un medico di famiglia.
Per questo confidiamo nell’azione del Presidente Emiliano nel suo ruolo di vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e del neo Assessore alla Sanità e Benessere animale Rocco Palese, convinti che sul tema Medicina Generale non siamo secondi a nessuno, anzi in alcuni aspetti possiamo essere considerati punti di riferimento nazionale.
I risultati raggiunti non possono non essere consolidati e implementati a livello regionale dando assoluta continuità alle scelte vincenti che dal 2004 hanno caratterizzato la politica sanitaria pugliese in tema di Medicina Generale.
Crediamo pertanto che sia tempo per riavviare opportunamente la contrattazione regionale per il nuovo Air della Medicina Generale.
E in tal senso Vi chiediamo un incontro in tempi brevi per sottoporre alla Vostra attenzione le nostre tesi contrattuali.
Il Segretario Generale Regionale
Dott. Donato Monopoli
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