Il Decreto Sviluppo in Gazzetta Ufficiale
Novità su ricetta elettronica, principi attivi, certificati di malattia, sanità digitale
mercoledì 19 dicembre 2012
La legge di conversione del decreto decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 (decreto sviluppo), n. 221/2012, è pubblicata sul Supplemento ordinario n. 208 alla «Gazzetta Ufficiale» n. 294 del 18 dicembre 2012. Nella legge sono previsti una serie di argomenti di interesse sanitario che riguardano la compilazione delle ricette Ssn e la sanità digitale. Eccoli.
Principi attivi. Tra le norme di interesse sanitario quella che prevede che il medico curante indichi (d'obbligo) nella prescrizione il principio attivo contenuto nel farmaco necessario alla cura del paziente, e in maniera motivata l'eventuale specifico farmaco di cura.
Ricetta elettronica.
Sempre in tema di prescrizioni il decreto dà il via alla ricetta
digitale, prevedendo che le Regioni sostituiscano gradualmente le
ricette cartacee per almeno il 60% nel 2013, l'80% nel 2014, il 90% nel
2015.
Oltre a rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio
della spesa del settore sanitario, la possibilità di adottare la
prescrizione elettronica in sostituzione della tradizionale cartacea
«concorre a ridurre i costi, determinando un effettivo miglioramento dei
servizi per i cittadini, gli operatori sanitari e le farmacie».
Inoltre,
per aumentale ì vantaggi per ì cittadini e gli operatori e migliorare
il controllo della spesa, riducendo i costi, la proposta prevede di
estendere la spendibilità delle prescrizioni di farmaceutica a tutto il
territorio nazionale, (attualmente limitata alla Regione). Infine si
prevede di integrare il sistema di controllo dei farmaci basato sulle
fustelle cartacce con sistemi di tipo informativo, necessari a seguito
della dematerializzazione delle prescrizioni (attualmente la fustella
deve essere applicata alla ricetta cartacea) e di maggiore efficacia per
il controllo della quota a carico del Ssn.
Infine, anche le Asl potranno implementare la conservazione delle cartelle cliniche solo in formato digitale.
Fascicolo sanitario elettronico.
Sul fascicolo sanitario elettronico - altra previsione contenuta nel
decreto - si parte dallo stato attuale soluzioni di Fse già realizzate o
in fase di realizzazione in gran parte delle Regioni, anche grazie a
progetti finanziati e coordinati a livello nazionale, interregionale ed
europeo. Le infrastrutture sono in larga parte già disponibili
nell'ambito del sistema pubblico di connettività e la nuova legge
consente, anche attraverso l'utilizzazione di queste infrastrutture e
quindi senza necessità di ulteriori investimenti, di utilizzare i dati
disponibili nel Fse oltre che per prevenzione, diagnosi, cura e
riabilitazione anche per scopi di studio e ricerca scientifica in campo
medico, biomedico ed epidemiologico, e di impiegare le informazioni per
la programmazione, gestione, controllo e valutazione dell'assistenza
sanitaria.
A coordinare i progetti e a garantirne l'interoperabilità
regionale sarà il ministero della Salute, in collaborazione con il
Dipartimento per la digitalizzazione e l'innovazione nella pubblica
amministrazione, che già oggi sono impegnati nella realizzazione del Fse
attraverso il progetto «Servizi in rete per MMG/PLS - FSE regionale»,
che coinvolge le regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania,
Puglia, Sardegna, Sicilia e Calabria) e di cui si registra uno stato di
realizzazione pari al 70 per cento.
Per questi progetti già esistono
finanziamenti ad hoc: per le Regioni del Centro-Nord 39 milioni e per
quelle del Centro-Sud 226 milioni. A queste vanno aggiunte le risorse
previste nel ciclo di programmazione dei fondi strutturali europei
2000-2006, che prevede nell'asse I «società dell'informazione e della
conoscenza» progetti regionali di sviluppo di sistemi di supporto per la
sanità per un volume finanziario complessivo di 45 milioni.
Infine,
anche nel programma straordinario di edilizia sanitaria ed
ammodernamento del patrimonio tecnologico del Servizio sanitario
nazionale le Regioni destinano risorse alla informatizzazione dei
servizi sanitari, e in particolare alla realizzazione del Fse.
A tali risorse vanno poi aggiunti i fondi regionali destinati alla realizzazione di progetti locali in materia di Fse.
Registri tumori.
Altra previsione del decreto è l'istituzione , a livello nazionale e
regionale, delle sorveglianze e dei registri di tumori e di patologia di
rilevante interesse sanitario, di trattamenti costituiti da trapianti
di cellule e tessuti e trattamenti a base di medicinali per terapie
avanzate o prodotti di ingegneria tessutale e di impianti protesici,
tenuto conto che in parte l'attività connessa alla tenuta di tali
registri costituisce una funzione già svolta, non comportante la
necessità di prevedere (a legislazione vigente) maggiori oneri tanto di
personale quanto di funzionamento. Obiettivo è l'acquisizione in modo
sistematico di dati anagrafici e sanitari, la conoscenza dei rischi per
la salute e di consentire la programmazione nazionale o regionale degli
interventi sanitari volti alla tutela della collettività dai medesimi
rischi. In questo senso i registri delle protesi di anca, ginocchio e
spalla sono già attivi a livello sperimentale, attraverso il supporto
tecnico dell'Istituto superiore di sanità e la partecipazione iniziale
di cinque Regioni.
Certificazione telematica di malattia. Il decreto sviluppo «completa e rafforza», come spiega la relazione al maxiemendamento, le iniziative per assicurare un quadro completo delle assenze nei settori pubblico e privato e un efficace sistema di controllo, prevedendo, per semplificare gli adempimenti a carico dei lavoratori e dei medici (che non dovranno utilizzare procedure diverse: telematiche o cartacee), di uniformare la procedura relativa alla trasmissione telematica delle certificazioni di malattia attualmente utilizzata da tutti i dipendenti del settore privato e da tutti i dipendenti pubblici.
Rimangono comunque esclusi dall'obbligo di rilascio in modalità telematica delle certificazioni di malattia, i medici appartenenti alle forze armate e ai corpi armati dello stato nell'esercizio delle proprie funzioni.
La certificazione viene inviata dal medico curante del Ssn o dal medico convenzionato direttamente all'Inps utilizzando il sistema per la trasmissione telematica delle certificazioni di malattia realizzato in attuazione del decreto del ministro della Salute del 26 febbraio 2010, attualmente utilizzato dalla quasi totalità dei medici curanti.
L'emendamento
introdotto prevede l'invio al lavoratore della certificazione, da parte
del medico della struttura sanitaria se il lavoratore stesso ne fa
richiesta. Ed è previsto che la certificazione di malattia per fruire
dei congedi è inoltrata anche «all'indirizzo di posta elettronica del
lavoratore che ne faccia richiesta.
Le relative modalità attuative
sono rimesse ad un Dpcm su proposta del ministro per l'innovazione e del
ministro del Lavoro, di concerto con Economia e Salute. Il Dpcm deve
prevedere anche «la definizione del modello di certificazione e le
relative specifiche».
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Sara Todaro - Sole 24 ore Sanità