La Asl Foggia condannata a pagare la cura Di Bella

«Lo Stato paghi le cure del metodo Di Bella» In primo grado, il tribunale di Foggia ha dato ragione a due donne che sono guarite dal cancro

sabato 27 dicembre 2014

La Gazzetta del Nord Barese  (ANGELO CIAVARELLA " SAN SEVERO (FOGGIA).

Emerge il principio di economicità della spesa nella sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Foggia sezione lavoro che ha condannato FAsl Fg all'erogazione in favore delle due ricorrenti, Myriam Infede e Assunta Leone, dei presidi terapeutici prescritti dal doti Michele Tondo responsabile in Puglia del metodo Di Bella. Il giudice ha deciso anche il rimborso per le ricorrenti a far data da agosto 2013 delle spese sostenute per l'attuazione del metodo.

Una decisione, unica a livello nazionale, che apre una prospettiva di speranza per migliaia di persone che, colpite da patologie neoplastiche non hanno la disponibilità economica di sostituire la terapia chemioterapica tradizionale con quella proposta dal dott. Giuseppe Di Bella che costa circa 2mila euro al mese.

Soddisfatto l'avvocato Gianluca Ottaviano che ha difeso le due donne, per la sentenza che mette in evidenza due principi importanti l'economicità della terapia e la validità del metodo dimostrato dai successi terapeutici ottenuti daUe due ricorrenti. La vicenda inizia nel 2009 quando alla professoressa Myriam, 37enne docente di lettere nelle scuole secondarie di primo grado, allora in stato di gravidanza viene individuato un nodulo mammario da 2cm a cui è seguita la dissezione ascellare e mastectomia radicale presso una clinica di Milano.

Da allora la donna inizia a seguire i protocolli ufficiali fino al 2012 quando il problema si ripresenta sotto forma di circa 16 ripetizioni neoplastiche in varie parti del corpo. A quel punto alla professoressa dalla medicina ufficiale venivano date poche speranze di sopravvivenza. Tuttavia la donna, sostenuta dal marito che è poi diventato il suo legale, ha deciso di iniziare il protocollo Di Bella. «Dal 5 giugno 2012 -spiega l'avvocato Ottaviano -, la signora Myriam ha iniziato ad assumere la somatostatina più altri componenti del multi trattamento. Una scelta piena di incognite ma che veniva sostenuta da tanti risultati incoraggianti ottenuti grazie al protocoUo in tanti pazienti».

 «Dopo tre mesi e mezzo di terapia -prosegue l'avvocato Ottaviano -, circa il 70% delle manifestazioni neoplastiche erano scomparse. E dopo 6 mesi, a dicembre 2012 tutte le metastasi erano scomparse. Un risultato che permane allo stato attuale. Una situazione analoga verificatasi anche per la signora Assunta Leone, mamma di Myriam, ora perfettamente guarita. Alla luce di queste ed altre evidenze, appare importante la sentenza emessa dal tribunale di Foggia perché, tante persone che non hanno più speranza, possono, eventualmente, tentare un'altra strada.

Considerata, inoltre la delicatezza della questione, non si devono ingenerare false speranze. Questo è ciò che è accaduto a noi. E se il percorso terapeutico da noi seguito può essere di aiuto ad altre persone, ne saremo felicissimi». «È importante che la gente sappia - conclude la professoressa Myriam -, che non esiste solo la chemioterapia contro il cancro. Voglio evidenziare una circostanza, per me importantissima. Quando ero sottoposta alla terapia chemioterapica non ero in condizione di andare a scuola a svolgere il mio compito di insegnante. Mentre dal 2012, con la cura Di Bella non ho smesso mai di lavorare, non mi sono assentata dalla scuola e quindi non è stato necessario nominare un supplente al mio posto. Quindi anche dal punto di vista economico per lo Stato, la terapia Di Bella presente un aspetto non trascurabile.

Cosa dire della qualità della vita: ottima. Lavoro, seguo i mie due figli, viaggio e non ho alcuna limitazione. Mi auguro che questo sia il primo di una serie di iniziative capaci di far stare meglio tante persone e tante famiglie che soffrono».