Scure sulla sanità Piano di riordino lacrime e sangue
Il riordino prevede, come annuncia il governatore, la chiusura e riconversione di «molti ospedali» e «sacrifici durissimi».
mercoledì 17 febbraio 2016

Gli ultimi dettagli sono stati messi a punto in un incontro tra Emiliano, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e il direttore di dipartimento Giovanni Gorgoni. La questione del riordino è emersa a margine della presentazione dell'investimento di 404 milioni (fondi Uè) a favore di servizi di assistenza sanitaria extraospedaliera. Iniziativa, quest'ultima, in stretta connessione con il riordino e che serve a potenziare la sanità «territoriale».
La salute dei pugliesi I tagl i La stangata sulla sanità «Sacrifici pesantissimi» Per l'assistenza ci sono 400 milioni Emiliano: L'opposizione mi attaccherà di Francesco Strippoli bari II piano di riordino ospedaliero è pronto. Venerdì Michele Emiliano ne presenterà l'ossatura in commissione Sanità. Subito dopo il dossier, secondo accordi, sarà spedito al ministero. Il riordino prevede, come annuncia il governatore, la chiusura e riconversione di «molti ospedali» e «sacrifici durissimi».
Gli ultimi dettagli sono stati messi a punto in un incontro tra Emi- liano, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e il direttore di dipartimento Giovanni Gorgoni. La questione del riordino è emersa a margine della presentazione dell'investimento di 404 milioni (fondi Uè) a favore di servizi di assistenza sanitaria extra-ospedaliera. Iniziativa, quest'ultima, in stretta connessione con il riordino e che serve a potenziare la sanità «territoriale» per alleggerire la pressione sui più costosi ospedali. Il governatore si prepara a contrastare la prevedibile ondata di proteste per la manovra di riorganizzazione. Per questo adotta le contromisure e fa capire di essere costretto alle decisioni. «Le opposizioni - dice Emiliano - sanno perfettamente che il Piano di riordino è scritto nella legge di Stabilità e nel decreto ministeriale 70. Sanno anche che ci sarà molto attrito su questo piano e per questo si preparano a sparare sul presidente. Sappiano che ho il panciotto antiproietfile. Spiegherò punto per punto, sindaco per sindaco, ciò che la Stabilità e il decreto 70 ci obbligano a fare. Sarebbe opportuno dal punto di vista della civiltà politica che le minoranze condividessero con noi il compito di spiegare».
Il Piano prevede - secondo le direttive del governo - l'aumento degli ospedali di base e la diminuzione di quelli di primo livello: questi ultimi, quando organizzati su più stabilimenti, saranno sdoppiati (vedi Andria-Canosa oppure San Paolo-Molfetta-Corato-Terlizzi). Il riordino si fonda su tre linee di intervento:
1) accorpamenti di reparti (non significa necessariamente riduzione di posti letto, ma risparmi sul costo del personale);
2) chiusura e riconversione di un gruppo di ospedali, quelli giudicati più deboli;
3) riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza, legata alla riformulazione degli ospedali di base o di primo livello (in quelli di base non c'è pronto soccorso e la rete va adeguata). D piano è allestito su due fasi: la prima si deve attuare in 12 mesi e, se i previsti risparmi non fossero conseguiti, con una seconda ondata di interventi dopo 24 mesi. L'opposizione, chiamata in causa dal governatore, replica a tono. «Emiliano - dice il capogruppo di FI Andrea Caroppo - è in evidente stato di debolezza e confusione. Pretende il sostegno delle opposizio-ni. Ma la sua pretesa è irricevibile, perché tardiva e fuori luogo, dopo che ha taciuto per mesi e disertato i lavori della commissione Sanità».
«Emiliano - fa eco il senatore D'Ambrosio Lettieri, Cor - aveva detto che chiudeva 24 ospedali, poi ha smentito, poi ha dichiarato che le strutture da chiudere sono molte. D governatore si produce in un'altale- na di dichiarazioni, senza chiarezza e senza rispetto per i pugliesi». L'investimento sulla sanità territoriale, presentato dall'assessore al Welfare Salvatore Negro, prevede un investimento di 404 milioni. Sono previsti 139 progetti, di cui 66 ad alta priorità. «In primo luogo - dice l'assessore - puntiamo a completare il piano di riconversione degli ospedali dismessi con il Piano di rientro 2010-2012». Tra i più significativi va segnalato il Centro-risvegli a Triggiano (3 milioni), il poliambulatorio di Grumo (3), l'hospice di Monopoli, 4 strutture a Bari (Csm di via Sassari, poliambulatori di via Caprera, via Crisanzio, via Colli Grisoni). A Taranto 15 milioni: tra Centro ambiente salute e il rifacimento del distretto. A Lecce destinati 18 milioni. Nasce infine un poliambulatorio a San Severo (5,5)