Formazione Mg, 113 posti in più non bastano.

Fimmg: troppi lasciano per specialità

martedì 16 maggio 2017

Doctor 33

Millenovantacinque posti per il triennio di medicina generale che parte quest'anno, contro i 982 di un anno fa. A stabilirli è il decreto del Ministero della Salute per il corso di formazione 2017-2020 che raccoglie i posti determinati nei bandi delle singole regioni e fissa il test d'ammissione il prossimo 20 Settembre dando tempo fino al 9 giugno per spedire le domande di partecipazione. L'aumento è di 113 unità: superiore al 10%, (in Sicilia è del 33%). Ma non accontenta i giovani: troppi esodi tra i medici convenzionati in età pensionabile rendono il ricambio quasi irrisorio. Inoltre con il varo delle nuove regole per i corsi di specialità gli specializzandi dovrebbero attendere fino a ottobre il loro test. «Come nel 2014, i neolaureati faranno domanda sia per il corso di medicina generale sia per il corso di specialità e c'è il rischio che, volendo tentare entrambe le strade, a medicina generale si presenti non la metà di chi ha fatto domanda, come sarebbe fisiologico, ma la quasi totalità, con problemi di sovraffollamento delle aule, di gestione dei setting, di sorveglianza e relative irregolarità che potrebbero essere impugnate provocando disagi e ritardi ulteriori», afferma Noemi Lopes responsabile di Fimmg Formazione. 

Ma c'è un problema altrettanto stringente connesso alla "doppia domanda": «Il contratto di specialità è più ambito di quello del tirocinio in medicina generale, garantisce il doppio della retribuzione e ci sono più tutele, perciò chi fa entrambi i concorsi e li vince poi abbandona il triennio e il tasso di abbandono medio è del 20%. Significa che le mille borse stanziate ogni anno per medicina generale corrispondono a meno di 800 posti effettivi. Se pensiamo che a livello nazionale nei prossimi 10 anni andranno in pensione 25 mila medici di famiglia, il ricambio effettivo è di meno di 10 mila unità. I posti da prevedere andrebbero in effetti triplicati. «Come Fimmg Formazione diciamo al Ministero della Salute che sarebbe opportuno prevedere già adesso situazioni per far sì che chi vince entrambi i concorsi, abbandonando il corso per futuri medici di famiglia, lasci ad altri la possibilità di utilizzare la borsa», dice Lopes. Naturalmente senza perdere troppo tempo. Già, perché come in tutte le graduatorie, l'assegnazione degli ammessi alle scuole anche a livello regionale fa i conti con il meccanismo degli scorrimenti; se una sede non è assegnata si aspetta che qualcuno si candidi, ma se il tirocinante non è assegnato entro i termini la graduatoria si chiude e la sua borsa si perde. Nell'anno accademico 2014-15 la Fimmg era riuscita a far slittare di 6 mesi la chiusura delle graduatorie per agevolare gli scorrimenti. 

I vantaggi di cui i tirocinanti avevano fruito ora sembrano avere un rovescio amaro perché le regioni non hanno messo a sistema lezioni di recupero per questo ritardo. «Chi è entrato con quei mesi di ritardo oggi non può completare il triennio entro dicembre per fare domanda di ammissione nelle graduatorie della MG all'inizio dell'anno dopo. Deve aspettare un anno», dice Lopes. «Noi di Fimmg chiediamo che il corso sia strutturato in modo da consentire, a chi è entrato dopo, il recupero di tutte le lezioni così da finire il corso nei tempi giusti per rientrare nelle graduatorie con i suoi colleghi di tirocinio». Torniamo ai 113 posti in più, con un boom da 80 a 120 per la Sicilia, e 10 posti in più per Lombardia, Emilia Romagna, nessun posto in meno. «L'intervento Fimmg ha fatto sì che nelle regioni dove più pesano gli esodi e le relative carenze di Mmg il fabbisogno venisse ricalcolato, ascoltando le richieste che venivano anche dall'ENPAM. Ma non basta - ammette Lopes- secondo noi di Fimmg Formazione, il calcolo va rifatto adeguando il corso alle esigenze del sistema sanitario e del paese».