Calabrese: Tamponi rapidi: medici di famiglia pugliesi pronti a supportare il tracciamento

Per contenere epidemia necessarie misure più restrittive

mercoledì 28 ottobre 2020

Bari, 28 ottobre 2020. “La sottoscrizione dell’accordo apre un nuovo scenario, dato che per la somministrazione dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale non sarà su base volontaria, ma un’attività inclusa tra i loro compiti.” - commenta così Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari e vicesegretario nazionale Fimmg l'accordo firmato ieri sera tra le regioni e le rappresentanze sindacali della medicina generale per il rafforzamento delle attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione di Sars-Cov-2. 

L’ACN prevede infatti che la somministrazione dei tamponi rapidi da parte dei medici di famiglia possa essere organizzata, prevedendo l’accesso su prenotazione e previo triage telefonico, anche in strutture messe a disposizione della ASL, laddove gli studi medici non siano adatti. I medici di medicina generale si occuperanno dei pazienti asintomatici usciti da 10 giorni di isolamento, in modo da supportare il Dipartimento di prevenzione e limitare il periodo di quarantena con il relativo costo sociale. 

L’uso dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale ha l’obiettivo di contribuire in maniera fondamentale a prevenire la diffusione dell’epidemia e isolare in modo efficace i focolai, così da evitare che l’attività di indagine epidemiologica con il tracciamento dei contatti e l’accertamento diagnostico, l’isolamento dei casi e l’applicazione delle misure di quarantena gravino esclusivamente sui Dipartimenti di Sanità Pubblica.

“La medicina di famiglia in Puglia è pronta, oltre che a somministrare i tamponi, a supportare i dipartimenti per le attività di isolamento e identificazione  dei contatti - conclude Calabrese - “I medici faranno la propria parte, come sempre. Ma la situazione è preoccupante. Per questo rilanciamo l’invito del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici rispetto alla necessità di adottare misure più restrittive per il contenimento della pandemia. È a rischio la tenuta del sistema e la possibilità di curare tutti.”