Ospedali, liste d’attesa da vergogna
Dalle mammografie agli elettrocardiogrammi, due anni per le visite (Repubblica BA)
venerdì 26 luglio 2013

ANTONELLO CASSANO (Repubblica Bari)
CINQUECENTOVENTI giorni per un ecocardiogramma al Policlinico, un anno per una risonanza all'encefalo nella Asl di Bari, mammografie bloccate all'Oncologico fino al 2015. Queste sono solo alcune date che simboleggiano lo scandalo chiamato “liste d'attesa”. Per una visita neurologica al Policlinico servono 600 giorni. Quasi 300 giorni per una colonscopia, tre mesi per un ecg da sforzo, un anno per una risonanza del rachide. Le date sono contenute in foglietti distribuiti nel Cup dell'ospedale che elencano i tempi medi di attesa per visite e prestazioni. Non va meglio negli ospedali dell'Asl di Bari: 220 giorni per un ecocardiogramma, 120 per un ecg, 340 per una risonanza all'encefalo, quattro mesi per una colonscopia.
CINQUECENTOVENTI giorni per un ecocardiogramma al Policlinico, un anno per una risonanza all'encefalo nella Asl di Bari, mammografie bloccate all'Oncologico fino al 2015. Queste sono solo alcune date che simboleggiano lo scandalo chiamato “liste d'attesa”. Per una visita neurologica al Policlinico servono 600 giorni. Quasi 300 giorni per una colonscopia, tre mesi per un ecg da sforzo, un anno per una risonanza del rachide. Le date sono contenute in foglietti distribuiti nel Cup dell'ospedale che elencano i tempi medi di attesa per visite e prestazioni. Non va meglio negli ospedali dell'Asl di Bari: 220 giorni per un ecocardiogramma, 120 per un ecg, 340 per una risonanza all'encefalo, quattro mesi per una colonscopia.
«Le cifre più pesanti si registrano per tac e risonanze magnetiche – dice Fernando Lupo, segretario regionale del Fassid, il sindacato dei radiologi – listeche si sono allungate maledettamente perché non tutte le macchine vengono utilizzate a pieno. Nelle radiologie manca il personale. A Bari molti ospedali periferici sono dotati di macchine all'avanguardia che vengono utilizzate solo per 6 ore al giorno. Uno spreco enorme. Per questomotivo gran parte dei pazienti della provincia alla fine si riversa sul Policlinico».
L'azienda ospedaliero-universitaria ha il merito della trasparenza. Tutte le date delle liste d'attesa sono disponibili nella sede del Cup. Non si può dire lo stesso del Giovanni Paolo II. NelCup dell'Oncologico c'è in bella mostra solo il tariffario delle prestazioni intramoenia. In quello che doveva essere un ospedale d'eccellenza e un punto di riferimento regionale non è più possibile prenotare mammografie di controllo, quelle effettuate a distanza di mesi dopo la primavisita. Le liste d'attesa in questo caso sono lunghe due anni e si esauriscono solo nel 2015. Per una prima mammografia invece c'è spazio solo nell'agosto 2014. Quattro mesi di tempo non sono tanti per un paziente comune, ma per un malato di tumore che deve effettuare in tempi rapidi una radioterapia si tratta di un'attesa insostenibile. «Se un paziente malauguratamente non può presentarsi nel giorno stabilito per il trattamento chemioterapico – dice un sindacalista dell'Usb, unione sindacale di base – si creano difficoltà enormi per prenotare di nuovo la prestazione».
Quello delle liste d'attesa è un tema noto anche all'assessorato regionale alla Sanità che proprio in questi giorni sta rivedendo l'organizzazione dei turni dei radiologi per cercare di migliorare la situazione, difficile in tutta la regione. «D'accordo con la riorganizzazione – dice Lupo – ma servono anche rinforzi di personale».