E-fattura compilata anche con un’app

Le alternative: possibile l’emissione dei documenti con procedura web e un software gratuito

martedì 01 maggio 2018

Sole 24 ore 

Il Fisco prova a rendere meno traumatico il debutto della fattura elettronica tra privati e a delineare un sistema con più possibilità di scelta sulle modalità di trasmissione e con servizi dedicati anche per quanto riguarda il recapito e la conservazione. Con un provvedimento e una circolare diffusi ieri, infatti, l’agenzia delle Entrate fornisce le prime risposte alle partite Iva che saranno interessate da questa rivoluzione in due tempi: dal 1° luglio per carburanti e subappalti Pa e poi dal 1° gennaio 2019 in modo più generalizzato. Tra le novità, anche l’arrivo di un’App dedicata che, nelle intenzioni dell’amministrazione finanziaria, consentirà a chi emette l’e-fattura di acquisire in modo quasi diretto i dati della controparte che ha acquistato beni e servizi oltre all’indirizzo telematico. Il tutto tramite un codice QR che l’Agenzia metterà a disposizione di tutte le partite Iva in un’area autenticata (e quindi ad accesso riservato) del proprio sito Internet. Uno strumento che rappresenta un’avanguardia nel contesto internazionale e va nell’ottica di semplificare, sburocratizzare gli obblighi e ridurre gli oneri da adempimenti, ossia una delle mission enunciate all’inizio della sua esperienza dal direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Ma saranno diversi i canali per digitalizzare completamente il processo di emissione, trasmissione e conservazione delle circa 1,3 miliardi di fatture che annualmente vengono emesse nelle transazioni tra privati (la stima è dell’Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione del Politecnico di Milano). Così le Entrate consentiranno di generare i documenti digitali, oltre che con l’App dedicata, anche con una procedura web e un software da installare su personal computer (tutti strumenti che saranno messi a disposizione gratuitamente). A questi si aggiungono gli strumenti che le software house metteranno a disposizione sul mercato.
Tra le modalità di trasmissione dell’e-fattura al Sistema di interscambio (Sdi, ossia l’autostrada telematica su cui viaggeranno i file), il provvedimento individua le procedure web e app dell’Agenzia, la posta elettronica certificata i sistemi web service o di invio dati tra terminali remoti basati su protocollo Ftp (in questi ultimi due casi sarà necessario un accreditamento preventivo al Sistema). Prima di effettuare l’inoltro al destinatario dell’e-fattura, il Sistema di interscambio effettua una serie di controlli. Nell’ipotesi di mancato superamento, viene inviata al soggetto trasmittente una ricevuta di scarto (e la fattura si considera non emessa). 
Se è tutto in regola, al momento della consegna chi ha inviato il documento si vedrà recapitare una notifica di buon esito. E, come spiega il provvedimento, i tempi di elaborazione da parte di Sdi possono variare da pochi minuti fino a cinque giorni, anche a causa dei momenti di elevata concentrazione degli invii delle fatture elettroniche (ad esempio, fine mese o fine anno).
Carburanti e subappalti Pa 
L’altra parte dei chiarimenti diffusi ieri dalle Entrate sono contenuti in una circolare concentrata sui due ambiti per i quali l’e-fattura debutta dal 1° luglio. Per i carburanti, in particolare, la circolare 8/E/2018 limita l’ambito del debutto anticipato a benzina e gasolio «destinati a essere utilizzati come carburanti per motori per uso autotrazione». Quindi, ad esempio, l’obbligo non partirà subito per «motori che fanno parte di gruppi elettrogeni, impianti di riscaldamento, attrezzi vari, utensili da giardinaggio e così via». 
Sul fronte dei subappalti Pa, l’anticipo al 1° luglio oltre che tra titolare del contratto e pubblica amministrazione interessata si applicherà solo nei confronti dei “primi” subappaltatori «con l’esclusione dei passaggi successivi».