Monitoraggio Fase 2. Quarto report Ministero Salute-Iss
“Bassa criticità, ma la circolazione del virus in alcune zone è ancora rilevante”
venerdì 12 giugno 2020
Quotidiano SanitàPubblicato il 4° Report riferito al periodo 1-7 giugno. “Persistono, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevati seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela perché la situazione è ancora epidemiologicamente fluida”. Indice Rt sotto 1 in tutto il Paese anche se cresce in 4 Regioni. Rezza: “Il virus continua a circolare anche se a bassa intensità e per cui non si può escludere l’occorrenza di possibili focolai”. I REPORT REGIONALI
I report regionali
Tabella
12 GIU - “Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità. Si osserva una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”. È quanto si legge nel 4° Rapporto sul monitoraggio della Fase 2 relativa al periodo 1-7 giugno 2020.
“La situazione epidemiologica in Italia continua a migliorare e l’incidenza di Covid è in diminuzione pressoché in tutte le regioni”. Lo afferma il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.
“L’Rt è al di sotto di 1 in tutte le aree del paese. Naturalmente il virus continua a circolare anche se a bassa intensità e per cui non si può escludere l’occorrenza di possibili focolai. Le autorità devono intervenire prontamente per contenere questi focolai e soprattutto è bene che si mantengano comportamenti adeguati di distanziamento sociale per ridurre al minimo la velocità di circolazione”, aggiunge Rezza.
In ogni caso si legge nel report come “per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva no0fica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la prima e la seconda fase di riapertura (tra l’11 e il 25 maggio 2020)”.
“Persistono – proseguono Iss e Ministero - , in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevati seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante. In quasi tutta la Penisola, inoltre, sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio. Tale riscontro, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa”.
“È essenziale – si segnala - mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracing-tracking in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. È anche fondamentale mantenere elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”.
Conclusioni:
“Le misure di lock-down in Italia – conclude il report - hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente al periodo tra la prima e la seconda fase di transizione, è complessivamente positiva. Permangono segnali di trasmissione con nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio e con possibile insorgenza di focolai. Questo descrive una situazione ancora epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.
È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.
Nello specifico si nota un calo dell'incidenza in tutte le Regioni mentre l'indice Rt aumenta nel Lazio, in Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta.