Privacy, Garante: faro su sanità e fatturazione elettronica

Le verifiche riguarderanno, in particolare, gli enti pubblici che si occupano della cosiddetta «medicina di iniziativa»

mercoledì 19 febbraio 2020

Approvato dal Garante Privacy il piano ispettivo per il primo semestre 2020. L'attività di accertamento dell'Autorità, svolta anche in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza - spiega la Newsletter dell'organismo di garanzia - riguarderà i trattamenti di dati svolti nell'ambito di settori particolarmente delicati, a partire dalla sanità. (un nuovo modello assistenziale per limitare gli effetti delle malattie croniche) e le società multinazionali del settore farmaceutico e sanitario. 

Ulteriori accertamenti riguarderanno anche i trattamenti di dati effettuati dagli intermediari che operano nell'ambito della fatturazione elettronica, dalle società che gestiscono banche dati reputazionali e dalle società di food delivery. Le altre ispezioni programmate dal Garante saranno indirizzate a verificare il rispetto delle norme nel rilascio di certificati tramite l'Anagrafe nazionale della popolazione residente, nell'attività di marketing, nell'e-banking, nella gestione delle carte di fedeltà, nell'uso di software per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite (il cosiddetto «whistleblowing»), nelle violazioni della sicurezza dei dati (data breach), sia nel settore pubblico che privato.

 I controlli si concentreranno anche sull'adozione delle misure di sicurezza da parte di pubbliche amministrazioni e di imprese che trattano particolari categorie di dati personali, sul rispetto delle norme sulla informativa e il consenso, sui tempi di conservazione dei dati. L'attività ispettiva verrà svolta anche a seguito di segnalazioni e reclami, con particolare attenzione alle violazioni più gravi. Un primo bilancio dell‹attività ispettiva e sanzionatoria dell‹Autorità nel 2019 registra l'applicazione di sanzioni per oltre 15 milioni di euro (15.910.390). Sono state effettuate, inoltre, iscrizioni a ruolo per un importo complessivo di 12.243.267 euro, relative a trasgressori che non si sono avvalsi della facoltà di definizione agevolata prevista dal decreto legislativo n.101 del 2018.

Fonte Ansa