Padova: Medici di base, cambia il servizio
Le famiglie potranno contattare il dottore tutti i giorni: la città divisa in distretti e gruppi di lavoro
sabato 02 febbraio 2013

Il Mattino di Padova
Si scrive “Aft”, ma si legge “medici di famiglia in rete per offrire il top del servizio”. L'Usl 16, azienda sanitaria più grande del Veneto diretta da Urbano Brazzale, aggiorna il proprio sistema di erogazione dei servizi sulla base del diktat imposto dal presidente Luca Zaia, che ha dichiarato urbi et orbi che punta ad avere un esercito di medici di famiglia schierato sul territorio 24 ore su 24. E Padova si prepara alla rivoluzione. Con un documento firmato dall'ex manager Adriano Cestrone il 27 dicembre 2012 sono state definite le quindici “Aggregazioni funzionali territoriali” che modificheranno la “logistica” del rapporto medico-paziente.
Oltre quattrocentomila i padovani coinvolti nell'operazione, 313 invece i camici bianchi che hanno aderito al progetto. Cosa cambia? Ogni utente continuerà ad avere un rapporto privilegiato con il proprio medico, ma, per l'ordinaria amministrazione (dalle ricette ai consulti rapidi), potrà contare su di una squadra a sua disposizione che conosce per filo e per segno la sua storia clinica.
I medici lavoreranno in rete all'interno di ogni “aggregazione”: il primo step del progetto prevede che gli studi medici collegati debbano offrire un servizio “spalmato” su sette ore per cinque giorni a settimana, nelle fasce 8-13 e 13-19 con la chiusura pomeridiana di uno degli studi della rete non prima delle 19. In altre parole, la rivoluzione mette fine alle corse ad ostacoli per far combaciare gli impegni dell'assistito con i rigidi orari del medico. Nel corso dei prossimi mesi (in attesa degli obbligatori “passi organizzativi” da svolgere) le Aft si evolveranno in ambulatori capaci di “garantire la continuità dell'assistenza assicurando una risposta all'assistito nell'arco delle 24 ore attraverso il raccordo ospedale-territorio”. L'ex direttore sanitario Daniele Donato (ora ai vertici della squadra dell'azienda ospedaliera guidata da Claudio Dario) ha ipotizzato, sulla base di gruppi territoriali omogenei, una suddivisione della medicina di assistenza primaria in diverse Aft: all'interno del distretto 1 sono state individuate tre aggregazioni. In centro saranno a disposizione 32 medici per circa 41 mila assistiti. L'Aft 2 invece corrisponde all'area di Padova Est, Saonara e Noventa padovana, la 3 invece la zona di via Armistizio e via Milazzo. Anche il distretto 2 sarà diviso in 3 Aft (una a Limena, una a Cadoneghe ed un'altra all'Arcella). Il distretto 3 sarà diviso in tre zone (Guizza, Voltabarozzo- Ponte san Nicolò, Maserà-Albignasego-Casalserugo). Il distretto 4 sarà costituito dalle Aft Rubano-Mestrino, Selvazzano, Saccolongo-Teolo-Rovolon. Il distretto 5 prevede un'unica grande Aft, mentre per il 6 si prevede una suddivisione in due aggregazioni. Su www.mattinopadova.it 'ipotesi di suddivisione fatta dall'Usl 16 con tutti i nomi dei medici coinvolti nel progetto.
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