Convenzione, ecco la bozza Sisac: sindacati perplessi su massimale elevato a 1800

Obibettivi: aderenza ai vaccini, presa in carico delle cronicità, stop degli accessi impropri in pronto soccorso, governo della gestione delle liste d'attesa.

mercoledì 28 febbraio 2018

Doctor 33

Circola in queste ore sul web un "prototipo" di pre-accordo per la convenzione di medicina generale: dovrebbe essere simile alla bozza che i sindacati andranno domani a contrattare con la Sisac. La proposta delle regioni è di attribuire ai medici convenzionati, con i 600 milioni che hanno in tasca, gli incrementi costituiti dall'indennità di vacanza contrattuale per il quinquennio 2010-15, la stessa corrisposta ai dipendenti del comparto, e gli arretrati 2016-17, pari agli incrementi previsti dal governo per quegli anni: un 1,45% che diverrà 3,48% quando - con la prossima finanziaria - entreranno nel fondo sanitario nazionale 800 milioni di cui ora le regioni non dispongono. La Sisac propone ai medici di famiglia - ma a cascata vanno firmati gli accordi di pediatri e specialisti ambulatoriali- un pre-accordo che contiene intenti e accelera soluzioni per rimediare allo spopolamento di interi territori dove i medici vanno in pensione senza essere sostituiti, con i pazienti che devono farne senza. Nel pre-accordo si vincolerebbero i mmg a partecipare a progetti regionali su quattro obiettivi prioritari di sanità nazionale: aderenza ai vaccini, presa in carico delle cronicità, stop degli accessi impropri in pronto soccorso, governo della gestione delle liste d'attesa.

Superato il primo "gradone", i medici contratteranno e, prima di fine anno, firmeranno una convenzione dove meglio si specificano le condizioni alle quali dovranno organizzarsi -e qui rientrano aggregazioni funzionali ed altre materie in questa fase accantonate - ed aderire agli accordi regionali che gli chiedono di vaccinare in studio determinate categorie di pazienti, di prenotare dallo studio esami diagnostici e visite specialistiche e di seguire i Percorsi diagnostico terapeutici regionali per i cronici. A fronte di questi compiti, al medico di assistenza primaria per il 2010 andrebbero 450 euro per il 2010 (nel caso di un massimalista) che salirebbero a 750 annui nei 4 anni successivi, mentre per 2016 e 2017 si aggiungerebbero rispettivamente a 1100 e 1900 euro. Per i medici di CA - sono, ripetiamo, indiscrezioni - si parla di 0,17 euro/ora fino al 2015 e dopo 0,28 e 0,40. L'accordo nasce però soprattutto perché non è possibile fronteggiare nei prossimi 3 anni decine di migliaia di esodi con 1000 soli ingressi annui dal triennio. Per ovviare, si apre all'aumento di massimale a 1800 scelte più fino ad altre 90 in deroga, che sarebbe consentito solo ai medici dei gruppi (sede condivisa con altro Mmg) in zone disagiate. Per gli assistiti in più non sarebbero riconosciute le indennità di informatica, gruppo-rete, collaboratore, infermiere. Si ovvierebbe anche al problema delle neomamme che hanno dovuto interrompere per 5 mesi il corso di formazione in medicina generale non arrivando a concluderlo in tempo per fare domanda; questa categoria potrebbe comunque conseguire incarichi in subordine a chi ha concluso entro il 31/12; e di concorrere anche per continuità assistenziale ed emergenza. Si disciplina anche la medicina penitenziaria, dettagliando i compiti dei medici incaricati nelle carceri (orario 38 ore /settimana) ed indicando una figura di referente che dovrà coordinare anche gli specialisti ad ore, restando in carica 3 anni e presidiando a una informatizzazione del servizio. Il vero capitolo da scrivere appare la regolamentazione del diritto di sciopero, dove si affidano a norme di dettaglio l'indicazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione e l'indicazione del personale tenuto a garantire i Lea.

La reazione dei sindacati è positiva sul percorso ipotizzato ma in due casi negativa verso la clausola che aumenta il massimale. Per Snami e Smi rallenta l'inserimento dei giovani medici, per Snami -che ha indetto congresso straordinario il 18/3- accresce anche la conflittualità tra medici, per Smi ri-allontana dall'accesso a zone carenti i medici con titoli equipollenti ed equivalenti. Fimmg non sembra sbilanciarsi sul tema, a livello regionale insiste sulla necessità di aumentare i posti del tirocinio e di mantenere saldo il ruolo del Mmg nel trattare le cronicità. Il consiglio nazionale ha detto no ad ogni progetto di "task shifting" dei compiti del medico in questa materia.

Mauro Miserendino

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