Pronto soccorso in tilt. I medici di base: «Troppe le richieste»
Il presidente dell'Ordine: «Un errore chiamare direttamente il 118» " Medici di famiglia "assenti" durante le feste? «Lo prevede il contratto.
martedì 29 dicembre 2015

Luigi Pepe, presidente dell'Ordine dei Medici di Lecce, riconosce che il problema è reale. Alle frecciate lanciate dal primario del Pronto soccorso del Fazzi Silvano Fracella, che lamentava la scarsa disponibilità dei medici territoriali durante le feste, Pepe risponde: «La colpa è dei cittadini e non dei medici». Molti pazienti, quin- di, preferiscono bypassare il medico di famiglia e rivolgersi direttamente alle strutture ospedaliere. E quasi come "raggirare" l'ostacolo e rivolgersi direttamente ad una struttura dove la diagnostica è immediata. «Un medico del pronto soccorso non manda mai via un paziente a cuor leggero - dice Pepe - e alla semplice visita spesso seguono analisi del sangue, radiografie ed elettrocardiogrammi».
Rivolgersi al medico di famiglia significa rispettare gli orari dell'ambulatorio, farsi fare una richiesta, e poi mettersi in attesa per l'esame. «La pratica del saltare il passaggio rivolgendosi al pronto soccorso è ormai molto diffusa ed è sicuramente da condannare», commenta il presidente dell'Ordine dei medici che riassume l'umore dei suoi colleghi. E anche da parte sua l'appello è rivolto ai cittadini richiamati ad un uso corretto sia del pronto soccorso che del 118 che «serve a salvare vite umane e non a curare i malesseri. E anche quella di ieri è stata una giornata campale nel pronto soccorso del Fazzi con decine di pazienti in attesa per ore e un via vai di ambulanze senza tregua. Al picco dei giorni di festa si aggiunge il sovraffollamento che si registra, come di consueto, il lunedì. «Dati alla mano - dice il primario Fracella - contiamo un aumento degli accessi all'inizio della settimana. E la prova che molte urgenze tali non sono. Disturbi che si registrano la domenica vengono tollerati e il consulto rimandato al giorno dopo». In questi giorni la tenuta del pronto soccorso è stata messa a dura prova. Medici e infermieri allo stremo delle forze, hanno fatto i conti con i gli eccessi delle feste, con gli incidenti stradali, con chi ha alzato troppo il gomito, con i mali di stagione. Le attese sono lunghe e spesso sfociano in sfoghi anche violenti da parte degli utenti.
E basta dare un'occhiata al portale dell'Asl che le misura in tempo reale. «Vivo da 20 anni a Siena e faccio del volontariato - dice un uomo in sala d'aspetto - frequento ospedali e la presenza di forze armate in un Pronto soccorso come questo di Lecce la dice lunga sul fatto che qualcosa, evidentemente, non va». E il riferimento è ad una guardia giurata che presidia la sala e assiste il lavoro degli operatori sanitari. Serve ad arginare gli eccessi d'ira e lo sfiancamento degli utenti. Su una barella, all'ingresso, c'è una donna anziana in preda a coliche renali. E stata portata in ospedale dalla figlia e sistemata lì in attesa della visita. «Abbiamo preferito portarla con la nostra auto- dice la donna- perché con il 118 non sapevamo in quale ospedale sarebbe stata portata. Siamo di Lecce e qui vogliamo stare». L'appello Il primario del reparto del Fazzi ha lanciato un sos ai medici curanti Ilnodo Luigi Pepe: «Bisogna rivolgersi alle guardie mediche»