Finita l'influenza, ha messo a letto 8,7 milioni di italiani

Verrà ricordata come l'epidemia più importante degli ultimi 15 anni l'influenza che ha colpito quest'anno l'Italia.

mercoledì 09 maggio 2018

Finita l'influenza, ha messo a letto 8,7 milioni di italiani

Verrà ricordata come l'epidemia più importante degli ultimi 15 anni l'influenza che ha colpito quest'anno l'Italia. La stagione 2017-2018 si chiude infatti con un bilancio di quasi 8,7 milioni di italiani colpiti, 744 casi gravi e 160 morti. A certificarlo è l'ultimo bollettino della sorveglianza Influnet dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che raccoglie i dati inviati dai medici sentinella.

Dati decisamente superiori a quelli della stagione precedente 2016-17, che si era accanita soprattutto sugli anziani e in cui i casi totali erano stati 5,4 milioni con 53 morti, ed i casi gravi furono 219. Il livello di incidenza al momento del picco è paragonabile secondo l'Iss a quello delle stagioni 2004-2005 e 2009-2010, in cui ci furono rispettivamente 6,3 milioni di casi con un'incidenza di 14,6 casi ogni mille assistiti, e 5,5 milioni e 12,9 al picco.

Quest'anno al momento del picco l'incidenza è stata di 14,7 per mille assistiti. «È stata l'epidemia più importante degli ultimi 15 anni - sottolinea l'epidemiologo dell'Iss, Gianni Rezza - con un picco molto intenso e tantissimi casi, ma pochi casi gravi rispetto al totale generale». Complessivamente, in base agli ultimi dati disponibili, i casi gravi sono stati 744, di cui 15 donne incinte, e 160 le persone morte (tra cui 2 donne incinte). Anche nell'ultima settimana di sorveglianza, come nel resto dell'anno, i più colpiti sono stati i bambini tra i 0 e 4 anni (1,43 casi), seguiti da quelli della fascia 5-14 anni (0,71), i giovani e gli adulti tra i 15-64 anni (0,63) e gli anziani dai 65 anni in su (0,46 casi). Le regioni in cui l'incidenza è stata più forte e lunga sono state la Basilicata, la Calabria, le Marche e l'Abruzzo. Come virus hanno dominato quelli di tipo B (61%), per lo più B/Yamagata, contenuto solo nel vaccino quadrivalente, mentre nell'ambito dei virus A (39%) è prevalso il ceppo A/H1N1pdm09. «Di solito il virus di tipo B non dà grandi epidemie, come è invece successo quest'anno - continua Rezza -

È un virus non molto aggressivo a differenza dell'AH1N1 che dà più problemi, soprattutto alle donne incinte, in cui può provocare polmoniti». Per la stagione influenzale del prossimo è già stata decisa la composizione del vaccino influenzale. Quello trivalente dovrebbe contenere i virus di tipo A/Michigan/45/2015 (H1N1)pdm09, A/Singapore/INFIMH-16-0019/2016 (H3N2) e B/Colorado/06/2017, mentre il quadrivalente conterrà anche il B/Yamagata/16/88 e B/Phuket/3073/2013. «Il consiglio - conclude Rezza - è di farsi il vaccino quadrivalente, perchè contiene il ceppo Yamagata, che ha dato problemi quest'anno, mentre per gli anziani va bene il trivalente adiuvato».
di Adele Lapertosa – Fonte Ansa