Formazione, domani la protesta dei giovani medici a Roma.

Nuovo regolamento di accesso e più posti

mercoledì 27 settembre 2017

Doctor 33

Evitare che la revisione del sistema formativo si riduca a cambiare qualcosa per mantenere il sistema come è, continuando a tenere in parcheggio figure professionali essenziali e carenti da oggi per il sistema sanitario ma anche chiedere cambiamenti del regolamento di accesso e incrementi del numero dei posti. Sono questi i motivi per i quali i giovani medici di Anaao Assomed e Fimmg saranno in piazza il 28 settembre, a Roma con un sit in a Largo Bernardino da Feltre. 

Lo sottolinea una nota congiunta dei due sindacati che «considerano centrale il tema della formazione post-laurea dei medici non solo per la dovuta attenzione verso le esigenze dei giovani, ma anche per il suo ruolo di fattore critico della sostenibilità del Ssn». «Mai come quest'anno» continua la nota «le disfunzioni solite si sono intrecciate in una tempesta perfetta: un bando di concorso che ha sforato tutti i tempi previsti consentendo a un laureato nel luglio 2016 di iniziare il proprio percorso formativo, se va bene, nel 2018, un regolamento beffa punitivo di ogni merito, un ampliamento dell'imbuto che oggi vede 15000 medici contendersi 7000-7500 posti, a fronte dell' inizio della desertificazione di ospedali e territori grazie alla gobba demografica, al blocco del turnover ed alla carenza di specialisti, che manda deserti i rari concorsi, e di Mmg che vanifica il diritto al riposo. Inoltre chi nel 2014 ha avuto accesso al corso di Medicina Generale tramite scorrimento delle graduatorie, oggi non potrà finire il corso nelle tempistiche utili per accedere alle graduatorie regionali insieme ai colleghi di corso, analogamente a quanto si verificherà quest'anno. Di fronte alla necessità di rivedere l'intero sistema formativo, inefficiente e costoso, come richiesto da anni, e non solo da noi, e come vorrebbe il divario crescente, tra numero di laureati e disponibilità di contratti di formazione specialistica e di MMG, che lascia migliaia di medici nel limbo della disoccupazione e sottooccupazione, la montagna partorisce il topolino di un restyling dell'accreditamento, discutibile e parziale.
Manca ancora una corretta programmazione dei fabbisogni per Regione e per disciplina e un investimento sulla qualità di percorsi formativi oggi deficitari sugli aspetti professionalizzanti e poco adatti a una Medicina in continua evoluzione e, soprattutto sul numero: nei prossimi 10 anni avremo una uscita di massa dal sistema sanitario di medici, specialisti e di Medicina generale, per raggiunti limiti di età». Ecco perché, continuano le due associazioni sindacali, bisogna «smettere di giocare con la dignità dei giovani medici ed i destini del sistema sanitario, riconoscendo il diritto di tutti i laureati in Medicina e Chirurgia a completare il percorso formativo, attraverso un consistente incremento del numero di posti per specialisti e Mmg. Il concorso di idee è aperto per trovare le risorse economiche necessarie ma da subito si realizzi la laurea abilitante, anche per evitare sprechi di tempo prezioso. E si valorizzi anche il ruolo delle Regioni, oggi limitato ai costi di un numero marginale di contratti, in merito alla programmazione del numero e della tipologia di specialisti da formare». 

«Il problema è politico» conclude la nota. «Il sistema formativo non è proprietà privata della Università perché pretendere che i futuri medici del SSN siano all'altezza del ruolo professionale che li aspetta è compito di chi, Regioni e Governo, è responsabile della qualità delle cure e della organizzazione del sistema sanitario, in cui numero e qualità professionale dei nuovi medici non sono elemento marginale. Se ogni medico in formazione deve acquisire conoscenze e abilità manuali di progressiva complessità, solo mettendo in rete una serie di strutture, universitarie e del Ssn, ospedaliere e territoriali, a differente complessità clinica ed operativa, nelle quali organizzare una presenza a rotazione, è possibile garantire un percorso formativo adeguato