Trasporto infartuati con il «118» No al ricorso Fimmg «Corretto il comportamento Asl»

Ambulanze senza infermieri: iI sindacato medici non farà appello (Gazzetta del Mezzogiorno)

giovedì 14 marzo 2013

LA CONTESA SULE EMERGENZA 

Si è concluso davanti al giudice il braccio di ferro tra il sindacato dei medici Fimmg e 191s1 Bari sull'impiego dei medici del 118 anche per i trasporti secondari.

Il giudice del lavoro del tribunale di Bari, Isabella Calia, ha rigettato il ricorso per condotta antisindacale presentato dall'organizzazione sindacale dei medici di medicina generale, Fimmg. La sentenza, depositata l'altro giorno, si inserisce nella vertenza avviata dalla rappresentanza degli oltre 3mila medici di base regionale contro la presunta violazione delle trattative sindacali, relativamente a due aspetti: le modalità di conguaglio di una parte delle spettanze dovute ai medici di base per la mensilità di agosto 2012 (per effetto dell'entrata in vigore di un nuovo sistema informatico regionale «Edotto» che pur registra qualche difficoltà operativa, nonchè - aspetto non di secondaria importanza - il servizio di trasporto di infartuati a mezzo di ambulanze del 118.

LA RETE INFARTI -E qui va fatta una precisazione. Nell'agosto scorso, nell'ambito di un progetto avviato dalla Regione per la cosiddetta rete Ima (infarto miocardico acuto), era stato previsto che l'ambulanza medicalizzata potesse occuparsi anche del trasferimento cosiddetto secondario di un paziente infartuato: cioè da un ospedale e un altro per l'esecuzione, ad esempio, dell'angioplastica primaria. Tutto ciò avrebbe però comportato un aggravio di competenze per i sanitari, costretti a lavorare senza la presenza di infermier
Sul punto, la segreteria regionale della Fimmg aveva contestato tale aspetto sottolineando come il progetto non era «mai stato condiviso in alcuna sede con gli operatori ed è stato contestato non solo dai medici del 118 ma anche dai direttori delle centrali operative perché, seppur di altissimo valore per i pazienti, presenta modalità operative che espongono a rischi i pazienti, specie quando l'ambulanza non ha a bordo l'infermiere». Da qui il ricorso al giudice del lavoro contestando la condotta antisindacale con la finalità di mettere in evidenza la vera lacuna del servizio.
CASO AMBULANZE -La sentenza del tribunale, però, non ha condiviso la tesi della Fimmg. Mentre sull'aspetto ,contabile - il conguaglio la vicenda risulta ormai già superata ritenendo corretto il comportamento dell'azienda sanitaria, diversa è la situazione che riguardala condotta antisindacale addebitata alla Asl nel progetto «Ima». La contestazione era quella di aver omesso di coinvolgere le organizzazioni sindacali alla discussione.

Il giudice - dichiarando l'estraneità della Asl alla contesa giuridica trattandosi di delibera regionale - si è spinto nel merito. Scrive la dott.ssa Calia: «Non risponde al vero che la diffida (della Fimmg, ndr) del 6 agosto del 2012 sia rimasta senza esito» e a conforto dì ciò cita uno stralcio del verbale del «Cpa», il comitato permanente aziendale, nel quale si legge che «Tutte le organizzazioni sindacali e l'azienda condividono di istituire un protocollo di intesa con il responsabile della centrale operativa per definire le modalità di interazione» con il servizio 116.

Da qui le considerazioni del giudice secondo cui «anche tale problematica è stata affrontata e discussa nel contraddittorio con le rappresentanze sindacali, al fine di pervenire a una soluzione concordata con il direttore della centrale operativa, responsabile del progetto Ima-Sca. La Fimmg ha detto che non farà appello contro il provvedimento. «Sappiamo che c'è una disponibilità del direttore generale a incontrarci, quindi se queste sono le premesse non c'è necessità di andare dal giudice». Tale circostanza, però, allo stato non troverebbe conferme in ambienti della direzione della Asl

MEDICI E COMITATO -Intanto l'Ordine dei medici ha istituito la Conferenza regionale permanente della professione medica ed odontoiatrica, organismo di confronto della professione medica con il con il Governo regionale sulle politiche sanitarie di tutela dei diritti costituzionali della salute dei cittadini e della dignità della professione medica. La conferenza ha nominato quale suo portavoce il Dott. Emanuele Vinci, presidente dell'Ordine di Brindisi e ha affidato al Presidente dell'Ordine barese, doti. Filippo Anelli il compito di convocare e moderare gli incontri del nuovo organo.

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