Medici e infermieri restino al lavoro anche se positivi
La proposta delle Regioni per chi ha la terza dose
martedì 18 gennaio 2022

Le Regioni vogliono far lavorare i professionisti sanitari anche se positivi per «liberare risorse in un momento diffìcile». Se chi ha l'infezione può stare nei reparti Covid, chi non è stato colpito può mandare avanti il resto dell'attività, medica e chirurgica, che in questo momento ha grandi problemi. È di ieri l'allarme degli anestesisti. Il presidente di Siaarti, la società scientifica di quegli specialisti, Antonino Giarratano pone l'accento sull'enorme richiesta di cure di questo periodo. Ci sono le sepsi, infezioni diffuse a tutto l'organismo, e le insufficienze respiratorie dei malati gravi di Covid, ma ci sono i problemi degli altri pazienti, i cui spazi sono compressi. Le Regioni non vogliono finire in zona arancione o peggio rossa e quindi tengono malati positivi nei reparti non Covid. Poi ci sono i positivi asintomatici, che non possono essere sottoposti a interventi chirurgici. «Centinaia di pazienti che andranno operati, trapiantati ed assistiti nel postoperatorio intensivo. Occorre programmare oggi ciò che fra poche settimane, finita l'ultima ondata dell'emergenza pandemica, diventerà con ogni probabilità una nuova emergenza sanitaria». Gli anestesisti chiedono indicazioni e linee guida su come impostare questa attività.