Puglia: è febbre da ricetta: costi in più per 280 milioni

Spendiamo 4 punti percenture oltre il tetto di legge. Antibiotici: secondi in Italia (Gazzetta del Mezzogiorno)

lunedì 06 maggio 2013

Non si può definire spreco nè spesa superflua. Nel burocratese si chiama miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva. Per intenderci, curare la «malattia da ricetta» visto che in Puglia la spesa farmaceutica continua ad essere al di sopra degli standard medi nazionali, nonostante le economie degli ultimi due anni. Il costo dei medicinali distribuiti dalle farmacie e a carico del sistema sanitario ragionale, dovrà allinearsi allinearsi a partire da quest’anno all'11,35% del fondo sanitario: in Puglia siamo 4 punti al di sopra di tale tetto. 

Tradotto, bisogna rimodulare 280 milioni di euro da dirottare verso assunzioni di personale sanitario e maggiori servizi territoriali. Basterebbe poco più di un terzo di quella somma (100 milioni) per assumere subito 800 tra medici e infermieri, arrivare una serie di presidi territoriali ad aumentare del 40% l'assistenza domiciliare I vincoli previsti dalle Finanziarie, più che imporre nuovi risparmi hanno solo allineato costi che presentano forti e ingiustificate disomogeneità territoriali determinando, per regioni come la nostra, una spesa per certi aspetti ingovernabile. 

Attualmente la Puglia spende poco meno di 900 milioni di euro lordi per l'assistenza farmaceutica territoriale: al netto degli «sconti» e del ticket a carico dei cittadini (120 milioni di euro) si arriva a una cifra che sfiora i 730 milioni. In base alla spending review dello scorso anno, la spesa non potrà superare eul «tetto» dell'11,35% del fondo sanitario regionale. Poiché attualmente la Puglia si attesta su una spesa che supera il 15%, si tratta d recuperare 280 milioni. Un obiettivo impossibile da raggiungere quest'anno, motivo per cui la Regione ha proposto al Ministero il Programma operativo che si prefigge di raggiungere tale traguardo in un triennio dopo la certificazione dell'uscita dal Piano di rientro attesa tra poco più di un mese. 

Per fare questo, però, è necessario mettere mano alla prescrizione da parte dei medici di medicina generale. Come sempre, la «sentenza» arriva dai dati dei consumi di farmaci delle varie regioni: dal confronto emerge come il tacco di Italia abbia una propensione a spendere più del dovuto. Un esempio? L'Emilia Romagna, una regione con la quale si fanno spesso confronti per una popolazione in linea con quella pugliese, spende circa 200 milioni in meno della Puglia in farmaci. 

Entrando nel merito delle ricette, si ricava che la Puglia, dopo la Campania, è la regione con la maggiore incidenza di antibiotici sulla spesa: si tratta della quarta voce nella classifica dopo i farmaci cardiovascolari, quelli per l'apparato gastrointestinale per lil sistema nervoso. E ancora: l'Emilia Romagna negli ultimi due anni ha risparmiato 120 milioni, la Puglia 150 perchè imposti dal Piano di rientro che ha comportato la chiusura di 22 ospedali e una sere di sacrifici. 

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