Tre nuovi reparti all'Oncologico mentre alla Mater Dei alt al pronto soccorso

Ma è ancora scontro con la Cbh per l'apertura del pronto soccorso privato.

martedì 10 maggio 2016

ANTONELLO CASSANO - REPUBBLICA BARI
dal potenziamento dell'Oncologico al blocco del pronto soccorso della Cbh. I lavori della Regione in materia di sanità ripartono da due ospedali di punta della città di Bari. Sono questi i temi che hanno tenuto il presidente della Regione, Michele Emiliano, impegnato in colloqui con i dirigenti di Asl, Irccs e ospedale privato nella presidenza su lungomare Nazario Sauro. Le novità principali arrivano dal fronte dell'Irccs Giovanni Paolo II, la cui dirigenza ha presentato un progetto che ha fatto breccia tra i vertici della sanità pugliese. Il piano punta a potenziare l'istituto attraverso il trasferimento di tre reparti dall'Asl di Bari: si tratta della chirurgia toracica e dei laboratori di analisi dell'ospedale San Paolo e dell'oncologia del Di Venere.

Con l'aggiunta di questi tre reparti l'Irccs non si limiterebbe solo ad aumentare la sua offerta sanitaria, ma migliorerebbe anche la sua situazione finanziaria. L'istituto perde 11 milioni di euro e il previsionale 2016 parla di un rosso da 13,2 milioni. Il nuovo dg, Antonio Delvino, nominato a fine gen- naio scorso, ha avviato un piano di recupero del debito puntando sull'aumento della produttività. Per farlo però ha bisogno di potenziare i reparti che lavorano a ritmi ridotti a causa della chiusura di alcune sale operatorie e della mancanza di personale. Ora questo progetto potrebbe aumentare la produttività dell'Irccs del 30 per cento, garantendo una maggiore produzione per un valore di 7-8 milioni di euro. Il potenziamento prevede anche nuovi posti letto per il reparto di ginecologia.

Alla fine dei conti l'ospedale potrebbe contare su 140 posti letto attivi, contro gli 87 ufficiali di qualche mese f a.Il progetto dovrà essere valutato dai direttori generali dell'Irccs e dell'Asl Bari. Per l'azienda guidata dal manager Vito Montanaro la perdita di reparti potrebbe essere compensata con un aumento della quota capitaria (il finanziamento) destinata ali'Asl, oggi la più bassa in Puglia. Di tutt'altro tono il confronto sulla Cbh. Sul tavolo il tema delle autorizzazioni necessarie a tenere aperto il pronto soccorso privato, inaugurato il 6 maggio scorso e escluso dalla rete reqionale di emergenza-urgenza appena 24 ore dopo su ordine della Regione per mancanza del contratto. Nel corso dell'incontro tra il governatore Emiliano, il direttore del dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni, e il dg della Cbh, Max Paganini, la Regione ha ribadito la sua posizione confermando l'esclusione del pronto soccorso dalla rete regionale.

 Un'esclusione che durerà almeno un mese. Tanto ci vorrà per mettere a punto il contratto. Il manager dell'ospedale privato ha lasciato la presidenza senza rilasciare alcun commento. Ma ora è chiaro che in azienda si comincia a temere anche per i posti di lavoro. La Cbh ha assunto 56 persone tra medici, infermieri, autisti e operatori socio-sanitari che ora, con l'attività sospesa, rischiano di rimanere al palo. Nel frattempo Gorgoni punta a rivedere l'intero sistema delle remunerazioni dei pronto soccorso presenti in Puglia, da quelli pubblici (come quello del Policlinico) agli ecclesiastici (Miulli e Panico). L'obiettivo è passare dall'attuale remunerazione a funzione a quella a tariffa.