Spesa farmaceutica, in Puglia la distribuzione diretta fa discutere.

Il presidente Fnomceo propone tavolo con i farmacisti

martedì 10 dicembre 2019

Doctor 33

Medici di famiglia, farmacisti, specialisti ambulatoriali e ospedalieri, Ordini e Asl a un tavolo per prendere insieme le misure alla spesa farmaceutica in Puglia: è la proposta del presidente Fnomceo Filippo Anelli che dovrebbe smorzare le polemiche sorte con la Federazione degli Ordini dei farmacisti dopo una dichiarazione dello stesso Anelli sull'opportunità di estendere la distribuzione diretta e per conto dei farmaci nella regione. La proposta arriva dopo l'esortazione del vice segretario Fimmg Puglia Nicola Calabrese alla Regione affinché applichi il regolamento 17 del 2017 sulla distribuzione diretta dei medicinali, per evitare che le scelte di risparmio degli amministratori incidano sempre e solo sulle scelte terapeutiche dei medici. Ma suscita una replica dura del presidente Fofi Andrea Mandelli che bolla come «scorretto e controproducente che le diverse professioni della salute affrontino eventuali criticità cercando di scaricare una sull'altra oneri e responsabilità». Anelli, che è presidente Omceo Bari, ora si dice pronto a firmare con il Presidente dei farmacisti baresiLuigi D'Ambrosio Lettieri una richiesta al Governatore Michele Emiliano per un Tavolo regionale con tutti i professionisti coinvolti nella gestione del farmaco.
La vicenda -In passato, Anelli ha sottolineato come la Regione potrebbe acquistare lei i farmaci più cari e distribuirli attraverso le farmacie ospedaliere, risparmiando, oppure per conto nelle farmacie territoriali. Replica Mandelli: «Fofi non è mai intervenuta in materie sindacali e nell'affrontare le questioni che coinvolgono la pluralità dei professionisti della salute. Quanto alla proposta, ci pare poco conseguente invocare il rispetto dell'autonomia del medico e, al contempo, il ricorso alla distribuzione diretta, che provoca disagi ai pazienti, hacontribuito negli anni a escludere dall'innovazione mmg e farmacisti di comunitàe presenta costi ancora non determinabili».Luigi D'Ambrosio Lettieri numero due Fofi e Presidente dei farmacisti baresi, ricorda che la spesa nelle farmacie convenzionate in Italia «registra una riduzione di circa 800 milioni, mentre la spesa di parte pubblica viaggia verso uno splafonamento di circa 3 miliardi. Occorre un nuovo modello di governance per garantire un accesso agevole e appropriato alle terapie, sarebbe meglio se il percorso fosse condiviso tra le professioni». Anelli accoglie con piacere l'invito di Mandelli e D'Ambrosio Lettieri alla condivisione. «Non c'è mai stata l'intenzione di scaricare su altre professioni l'eventuale responsabilità sul controllo della spesa essendo la distribuzione diretta prevista da norme regionali e nazionali alle quali non si può derogare. Ovviamente qualsiasi percorso comune non può che partire dalla definizione delle competenze senza inutili e controproducenti invasioni di campo. Il controllo dell'appropriatezza prescrittiva, per esempio, non può essere affidato, come avviene in Puglia, ai soli farmacisti ospedalieri, perché la prescrizione si fonda innanzi tutto sulla diagnosi, che la Legge affida al medico. Condividere questo metodo significa attuarlo anche in altri ambiti in cui le professioni si ritrovano a collaborare come la farmacia dei servizi, che abbiamo definito congiuntamente con un Protocollo d'Intesa».

Problemi prescrittivi -In Puglia sono stati emanati dal 2003 quattro regolamenti pro-distribuzione diretta, come spiega Calabrese (Fimmg).«Il primo è del 2003, gli altri del 2006, del 2013 e del 2017. Tutti vanno nella direzione di obbligare le strutture a distribuire direttamente i farmaci alla dimissione del paziente, ma per motivi organizzativi non si è mai partiti. I risparmi sono venuti dalla medicina territoriale e dalla farmaceutica convenzionata. Se qualche anno fa gli sforamenti erano oltre i 100 milioni, oggi siamo sotto di nemmeno 10 milioni. Che sia cresciuta l'appropriatezza prescrittiva, ci è stato riconosciuto da una nota del direttore di dipartimento MG. Sono alle spalle i periodi difficili che vivevamo quando le Asl ci contestavano le prescrizioni. Per diminuire la spesa sui farmaci ospedalieri e specialistici occorrerebbero ora decisioni organizzative». Calabrese cita la questione dei farmaci eparinici ai pazienti dimessi dall'ospedale, «la Regione ha messo a gara unica l'enoxaparina e ai ricoverati si somministra il Clexane, che è consigliato alla dimissione, ma quando il paziente torna sul territorio il medico di famiglia ha l'indicazione di prescrivere il bioequivalente che costa meno, e la sostituzione è spesso poco compresa dai nostri assistiti, spesso anziani, e dai familiari. Abbiamo chiesto al Direttore del Dipartimento di aprire un tavolo e siamo certi che ci saranno risposte capaci di portare a scelte condivise». Quanto allo stacco tra ospedale e territorio, «a Bari è stato superato con audit "tra pari" e grazie al monitoraggio operato a livello dei distretti dai colleghi mmg preposti. Si è aperta la collaborazione con le farmacie per somministrare i vaccini antinfluenzale e antipneumococcico, e presto si parte con lo zoster e gli screening. Le farmacie territoriali in Puglia hanno un ruolo di servizio insostituibile. Ma "a ciascuno il suo", il rapporto prescrittivo e di fiducia in medicina generale non è certo tema residuale!».