Stato-Regioni: i provvedimenti all'esame della conferenza del 20 dicembre
Fonte: Sole24ore sanità
giovedì 20 dicembre 2012
Approda in Stato-Regioni una delle caselle mancanti all'applicazione del Patto per la salute 2010-2012: la revisione della normativa sullì'accreditamento. Il documento, su cui i governatori hanno già espresso l'intenzione di dare l'intesa, è diviso in otto criteri, articolati in sub-criteri che dovranno essere applicati a livello aziandale. I criteri, secondo quanto spiega il documento, dovranno essere recepiti a livello regionale entro il 2013 e sono previsti meccanismi di verifica da parte di un "organismo accreditante" che dovrà assicurare l'applicazione delle procedure previste. Un apposito Tavolo di lavoro dovrà poi definire entro il 31 dicembre del prossimo anno le modalità e i tempi di adeguamento alle previsioni dell'intesa e vigilare sullo sviluppo dei modelli di autorizzazione/accreditamento regionali coerenti con le nuove previsioni.
All'esame della Stato-Regioni - ma sempre con la previsione d'intesa già avanzata dai presidenti - del documento sul «Controllo della tubercolosi: Obiettivi di salute, standard e indicatori 2011-2013» che prevede tre azioni startegiche: sorveglianza della tubercolosi, implementazione delle linee guida, e programmi straordinari di educazione sanitaria e formazione degli operatori sanitari.
Sempre all'esame della Stato-Regioni tra gli altri anche un docuemnto su «Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle regioni e province autonome» e misure di sicurezza della rete trapiantologica.
In Unificata invece approda un documento su «Indirizzi per la realizzazione degli interventi in materia di prevenzione a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per l'anno 2012». Il documento è stato realizzato con l'obiettivo di assicurare, nell'ambito degli interventi previsti dai Piani regionali di attuazione del Piano nazionale di Prevenzione, la realizzazione degli obiettivi quali: la definizione di linee comuni delle politiche nazionali di prevenzione; la maggiore semplificazione delle procedure; l'adeguata disponibilità e tempestività della conoscenza dei dati per una vigilanza maggiormente mirata; la migliore programmazione e realizzazione del coordinamento della vigilanza.
vedi l'articolo completo con i provvedimenti in allegato sul sito Sole24ore Sanità
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