I decessi calano al Nord ma raddoppiano in Puglia Il virus uccide una 39enne

A certificarlo è l'Istituto Superiore di Sanità : in soli due mesi i decessi sono più che raddoppiati rispetto al semestre precedente

martedì 08 dicembre 2020

Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

`Al Sud stessi numeri per Sicilia e Campania con il più alto tasso di mortalità per Covid Ieri a Polignano una tra le vittime più giovani I dati parlano chiaro e sono allarmanti: se al Nord il numero dei morti per Covid cala e le percentuali si dimezzano, nelle regioni del Sud le vittime aumentano. E come nel caso della Puglia, in soli due mesi i decessi sono più che raddoppiati rispetto al semestre precedente. A certificarlo è l'Istituto superiore di Sanità nel rapporto sulle "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da Sars-Cov-2" pubblicato nei giorniscorsi.

Nel dettaglio,secondo il report dall'inizio della pandemia il Covid si è portato via 1.546 pugliesi. Circa il 2.8% dei decessi per Sars - Cov - 2 registrati in tutta Italia tra marzo e novembre (un totale di 55.824 pazienti). Dato fermo allo scorso 2 dicembre ma che di fatto piazza la Puglia al decimo posto della classifica delle regioni italiane con il più alto tasso di mortalità di positivi al virus. Allo stesso livello della Sicilia e di poco al di sotto della Campania, dunque, ma in quel macro-gruppo di regioni in cui rientrano le grandi realtà del Centro e del Nord Italia. Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte in testa. Ma anche Veneto, Lazio, Liguria e Toscana. E poi, appunto, Campania, Sicilia e Puglia. Ma a preoccupare non è solo il numero delle vittime registrate in nove mesi in tutta la regione, ma anche e soprattutto il balzo in avanti dei decessi registrato nel bimestre ottobre- novembre e sino al 2 dicembre. All'inizio della pandemia, nel trimestre marzo-maggio, il numerodei decessitra ipositivi al virus si è attestato a quota 524 unità. Circa l'1,5% delle vittime registrate in tutta Italia nello stesso periodo, dunque. E numeri certamente ben lontani dai "bollettini di guerra" del Nord. Percentuale che è salita al 4% tra giugno e settembre, però, seppure il numero delle vittime in tutta Italia durante l'estate sia nettamente calato e imorti per Covid in regione siano stati 75. Poi in autunno il picco dei decessi. In poco più di due mesi il virus si è portato via 947 pugliesi. Il 4.8% dei morti registrati in tutta Italia in piena seconda ondata della pandemia. In soli 60 giorni, dunque, la Puglia ha contato più del doppio dei morti che si sono registrati in sette mesi in tutta la regione. Numeri drammatici e preoccupanti anche per i medici pugliesi. "Dal primo novembre sono mille i morti, vittime del Covid-19 nella nostra regione: un numero che non avevamo mai pensato di raggiungere" ha rimarcato nelle scorse ore Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. "Oggi aggiunge- serve rigore e coesioneper ridurre al massimoi danni e le conseguenze di questa terribile pandemia. Ringrazio tutti i colleghi che con grande senso di responsabilità e attaccamento al dovere professionale e deontologico oggi mettono a disposizione del sistema le loro competenze e consentono a tanti cittadini di affrontare la malattia - ha aggiunto Anelli, ribadendo la necessità di fare "attenzione ai tamponi "fai da te". "Dispositivi che, se non usati correttamente, possono dare l'illusione della sicurezza e quindi aumentano il livello del rischio" ha concluso il numero uno dei medici pugliesi. Rispetto alla "carta di identità" delle vittime a livello nazionale - ma su questo fronte la Puglia non fa eccezione - l'età media dei deceduti è di 80 anni. E solo l'1,2%, è rientranto nella fascia "under 50". Secondo il report dell'Iss, inoltre, il 97% dei deceduti aveva malattie precedenti. Complessivamente, come riferisce l'Iss, 180 pazienti (3,1% del campione) non presentavcano alcuna patologia, 712 (12,4%) almeno una patologia, 1060 (18,5%) due patologie e 3774 (65,9%) presentavano 3 o più patologie.E ancora, dall'insorgenza dei sintomi al decesso in media sono trascorsi 12 giorni, circa sino al ricovero in ospedale. E in tutto 7, infine, dal ricovero al decesso.

A trascorrere circa un mese in terapia intensiva, invece, è stata Giustina Brigido, 39enne collaboratrice scolastica all'istituto San Francesci d'Assisi di Polignano a Mare (Bari). Una tra le più giovani vittime pugliesi del Covid, deceduta ieri nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Polignano dove era stata trasferita a fine ottobre. Il contagio per la giovane mamma era avvenuto a scuola.Una notizia che ha scosso la comunità del Comune del barese. E non solo. "La morte è un evento difficile da pensare e quando a morire è un fiore, una ragazza vitale e dolce, la mente si offusca e il dolore prende il sopravvento". A scrivere l'addio ad una ragazza, morta per Covid, il sindaco di Polignano, Domenico Vitto. "Polignano oggi ha perso unfiore –ha aggiunto Vitto – una donna che aveva contratto il Covid-19 sul lavoro e che ha lottato per settimane. Questo virus è una forbice subdola che recide senza guardare la carta d'identità. A Giustina, ovunque sia, va il pensiero più dolce che si possa fare. Ai suoi cari l'abbraccio dell'intera comunità. La zona gialla è forse troppo ottimistica, agiamo come se fossimo in zona rossa e nonlasciamo nulla al caso".