Pec, Fnomceo spedisce “a rate” indirizzi medici a ministero Giustizia

L’obbligo di spedizione per legge è in capo agli ordini provinciali, ma la maggior parte,si è affidata alla Federazione

lunedì 11 agosto 2014

Doctor 33

Novantamila tra medici e dentisti le hanno. Altri 280 mila non le hanno o non le hanno comunicate all’ordine. Alcuni sono tra i 50-60 mila pensionati che non esercitano più. Parliamo delle caselle di Posta elettronica certificata (PEC), essenziali per far dialogare Pubblica Amministrazione e professionisti. Su mandato di 90 ordini, la Fnomceo sta conferendo i dati dei relativi iscritti (circa 90 mila) al Ministero della Giustizia, dopo aver fatto altrettanto con l’Indice nazionale Ini-Pec di professionisti e imprese. L’obbligo di spedizione per legge è in capo agli ordini provinciali, ma la maggior parte, per far prima e con costi minori, si è affidata alla Federazione; quest’ultima non ha avuto problemi nell’inviare file di parecchi mega al registro Ini-Pec del Ministero dello Sviluppo, ma li sta avendo con il sistema Reginde del Ministero della Giustizia. Quest’ultimo a sua volta ha bisogno delle Pec dei medici e in particolare di chi fa il consulente tecnico d’ufficio: dal 30 giugno scorso tutti gli atti processuali delle difese vanno notificati online tramite posta certificata. A inizio anno ha scritto agli ordini per ottenere gli elenchi che, come ricorda la Fnomceo in una comunicazione dell’11 luglio scorso, avrebbe potuto attingere al registro Ini-Pec o all’elenco tenuto dalla stessa Federazione. A fine giugno, come riferisce Luigi Conte segretario Fnomceo, «il Ministero ha chiesto gli elenchi alla Fnomceo e ha scoperto che i dati rispetto alle attese erano “poco elaborati”; abbiamo risposto che l’elaborazione richiesta avrebbe comportato per noi costi aggiuntivi; da parte nostra, nello spedire i dati, abbiamo rilevato che il sistema Reginde non è abbastanza capiente per ricevere gli elenchi degli iscritti e relative Pec né in formato normale né “zippati”. Stiamo spedendo “a rate”, in ordine alfabetico lettera per lettera, e le cose funzionano ma ci vorrà un po’ di tempo». Conte si rivolge in particolare ai Ctu che lamentano alla Fnomceo che la loro Pec ancora non figura nel registro ministeriale. «In realtà, come accennato in una recente nota, i Ctu potrebbero iscriversi al Reginde anche a titolo personale ma immagino la procedura per un singolo sia complessa». 
Una curiosità: tra gli ordini che hanno conferito a Fnomceo i dati degli iscritti mancano quelli dei nuovi capoluoghi di provincia ma anche Bari, Palermo, Perugia, Messina e Torino, città del presidente Fnomceo Amedeo Bianco. «Alcuni ordini provinciali hanno optato di fare da soli come prescrive la legge. In realtà– rassicura Conte - gli ordini hanno sempre tempo per mettere insieme i nominativi e spedire gli elenchi alla Fnomceo».

Mauro Miserendino