Ricetta dematerializzata, la normativa aggiornata dal Mef. Ecco regole e sanzioni

Cosa e Come spedire. La normativa sulla privacy. Le possibili sanzioni

giovedì 30 aprile 2020

Fonte: Doctor 33

Le Regioni dematerializzano anche le ricette "rosse", quelle di cui l'ordinanza della Protezione civile che consente l'invio delle prescrizioni online parla poco. Le autorizzano online soprattutto per i farmaci distribuiti per conto. Ma il 31 luglio, quando l'emergenza coronavirus -è la speranza di tutti- sarà finita, i medici di famiglia torneranno a stampare il pro-memoria? In soccorso arriva il decreto del Ministero dell'Economia del 25 marzo scorso che estende la normativa sulla ricetta dematerializzata al dopo-emergenza Covid 19, sulla scorta del parere del Garante Privacy.

Come spedire. L'Authority, il 19 marzo - stessa data dell'Ordinanza della Protezione civile pro-dematerializzazione- ha sancito che l'uso di canali digitali è compatibile con la disciplina europea sul trattamento dei dati sanitari. Il Garante indica ai medici delle accortezze: se si invia il Numero di Ricetta Elettronica per SMS o Whatsapp non devono comparire altri elementi che possano dare indicazioni sul paziente e la sua patologia; se si invia la prescrizione lo si deve fare in un file a parte, criptato, decifrabile con una credenziale che il medico si sarà premurato di passare al paziente in precedenza. Altre strade "a prova di regolamento Ue", sono la ricetta depositata nel Fascicolo sanitario online del paziente o nel Sistema di accoglienza Centrale o Regionale, dove il paziente la preleverà. Beninteso se il gestionale del mmg consente questa strada in sicurezza.

Le ricette rosse. Tanto funziona la dematerializzazione che il decreto Mef del 25 marzo la prevede anche per le ricette di farmaci con piano terapeutico, di medicinali distribuiti per conto, di farmaci con ricetta medica limitativa. Si parla sempre di medicine a carico del Servizio sanitario nazionale, che però fin qui venivano dispensate in modalità cartacea. Alcune regioni hanno però iniziato a "sdoganare" la modalità online. C'è chi come la Campania e la Lombardia ha provveduto fin qui per i medicinali distribuiti per conto, e chi come la Toscana per tutti, inclusi quelli soggetti a piano terapeutico. Restano fuori dalla dematerializzazione sempre gli oppioidi per la terapia del dolore. Il perché lo spiega la Regione Sardegna in una nota che estende l'invio online alle ricette limitative e di farmaci con piano terapeutico ed offre preziose informazioni sui rischi della nuova ricetta online. «La prescrizione originale (o, per i farmaci rimborsati dal Ssr, la copia della ricetta rosa, in quanto l'originale è trasmesso alla Ats), è l'atto che consente al farmacista di giustificare l'uscita dello stupefacente dalla farmacia e lo scarico dal Registro», afferma l'Assessorato alla Sanità sardo. «È del tutto evidente che non può essere utilizzato un documento facilmente riproducibile come un promemoria. Al momento non sono stati disposti dal Ministero della Salute sistemi informatizzati per la prescrizione in sicurezza dei medicinali a base di principi attivi stupefacenti».

La fascia C. Sempre a livello nazionale restano poi fuori dalla spedizione online i medicinali prescritti dal medico di famiglia ma acquistati dal paziente a proprio carico: il medico deve continuare a prescriverli su ricetta "bianca" e consegnarli a mano, in studio; il paziente porterà la carta al farmacista che sulla ricetta ripetibile valida 6 mesi apporrà il timbro, mentre ritirerà la ricetta non ripetibile. La Regione ricorda poi che nel caso di invio della ricetta dal medico direttamente a una specifica farmacia, si può ravvisare per prescrittore e farmacista, "un comportamento rilevante dal punto di vista disciplinare, civile, ed eventualmente anche penale".

Rischi legali. L'Assessorato precisa che il promemoria va inviato "esclusivamente al cittadino e non alla farmacia. "La vigente normativa garantisce il principio di libera scelta del cittadino e vieta la trasmissione dei dati della ricetta dematerializzata direttamente alla farmacia. Come già sottolineato nella circolare RAS prot. n. 17255/2015, nel caso in cui il medico prescrittore procedesse alla trasmissione via mail dei dati della ricetta dematerializzata direttamente ad una farmacia, non è escluso che possa ravvisarsi, per entrambe le figure professionali, medico e farmacista, un comportamento rilevante dal punto di vista disciplinare, civile, ed eventualmente anche penale".