La FIMMG incontra il Ministro Grillo

Al centro dell'incontro la questione dei Piani Terapeutici e della formazione post laurea in medicina generale

lunedì 15 aprile 2019

"Ringrazio il Ministro della Salute per l'immediata convocazione della FIMMG e per la sensibilità mostrata al confronto sui temi di interesse della medicina generale e dell'assistenza di questa ai cittadini, tema su cui FIMMG concentra tutte le sue energie. I temi affrontati vanno dalla carenza dei medici di medicina generale, alla formazione post laurea in medicina generale, e a una conseguente determinazione dei fabbisogni coerente con l'ACN e con una riorganizzazione dell'offerta multiprofessionale in capo alla medicina di famiglia più vicina ai nostri assistiti che diventano sempre più anziani". E' quanto dichiara Silvestro Scotti, segretario nazionale di FIMMG. 

"Abbiamo anche affrontato il tema a noi caro, ovvero quello dei piani terapeutici, peraltro già sollevato in un precedente incontro con il direttore dell'AIFA, e approfittato dell'incontro per presentare al ministro una sintesi della nostra recente survey, che ha coinvolto 1130 medici di medicina generale e più di un 1.600.000 assistiti - prosegue Scotti -. Dall'analisi emerge come la redazione del piano terapeutico impatti determinando un numero di visite (calcolate su piani terapeutici annuali anche se molti di questi sono semestrali) pari a 1.526.710 considerando quelli destinati alla terapia del Diabete Mellito di Tipo 2, della BPCO e ai pazienti che necessitano di terapia con i nuovi anticoagulanti orali, allungando le liste d'attesa e rappresentando per il SSN un costo pari ad almeno 17 milioni di euro". 

Lo dichiara Silvestro Scotti al termine di un incontro con il ministro Giulia Grillo a chiarimento delle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte di entrambi. "Le questioni non sono ancora tutte risolte ma il ministro - conclude Scotti - ha mostrato grande sensibilità e soprattutto è stato chiaro ad entrambi che le soluzioni non possono essere ricercate né nella resistenza né nel pregiudizio, ma nel dialogo che ci è stato garantito andrà avanti".