Anziana muore per piaga da decubito, dottoressa indagata
Bassano Romano - Medico di base sotto inchiesta per omicidio colposo e omissione in atti d'ufficio
giovedì 30 maggio 2013

Tuscia Web
- Morì per un’infezione non curata a una piaga da decubito. Dell’agonia lenta di Vittorina Nicodemi, 84enne, dovrà rispondere A. M., medico di base di Bassano Romano.
- Morì per un’infezione non curata a una piaga da decubito. Dell’agonia lenta di Vittorina Nicodemi, 84enne, dovrà rispondere A. M., medico di base di Bassano Romano.
La dottoressa è indagata per omicidio colposo e omissione in atti d’ufficio. L’indagine è partita a ottobre 2012 dalla denuncia del figlio Giorgio Bernardi. Ora, il pm Fabrizio Tucci chiede una proroga di sei mesi per continuare gli accertamenti.
Il calvario era iniziato a gennaio, da una comunissima piaga da decubito al tallone. La madre era assistita dal medico di base e da un’infermiera.
Dalla dottoressa, il figlio riceveva continue rassicurazioni: tutto procedeva nella norma. Ma a maggio, il primo episodio inquietante. Da Roma, Bernardi deve correre a casa dalla madre: la ferita gronda infezione. Un primo campanello d’allarme che lo porta a pensare che il medico l’abbia sottovalutata. Scatta il profetico esposto ai Nas: “Ho paura che mia madre possa morire di setticemia”, scrive Bernardi. Tempo tre mesi e la previsione si avvera: la signora Vittorina muore all’ospedale di Bracciano, dov’era arrivata il 5 agosto in coma, dopo giorni di febbre altissima. Si spegne in quarantott’ore.
Sepsi, disidratazione e insufficienza renale le cause della morte. Un’infezione che l’ha divorata senza che qualcuno riuscisse a fermarla in tempo. Tentativo che, secondo la denuncia di Bernardi, non è stato neanche fatto. Solo pochi giorni prima della morte, il figlio viene a sapere che la madre non riceve da più di un mese e mezzo la visita del medico di base: la paziente era stata ricusata. Bernardi è esterrefatto: “Ci vogliono seri motivi di incompatibilità per farlo – dichiara -. A noi non è arrivata neppure la notifica di questa ricusazione. Mia madre è rimasta senza medico per più di un mese e mezzo. Come abbandonata”.
Al primo esposto se ne aggiunge un altro, che mette in moto la Procura. La dottoressa finisce nel registro degli indagati. Il pm Fabrizio Tucci ha tempo fino a ottobre per decidere se andare avanti o chiedere l’archiviazione.
Intanto, Bernardi ha citato in giudizio sia la Asl che il medico, da cui pretende un risarcimento danni di 100mila euro.
“La speranza – dichiara – è che nessun malato debba subire il grave torto che ha subito mia madre, presuntivamente privata del personalissimo diritto alla vita”.