Il medico di famiglia può aiutare i propri pazienti a dire addio al fumo?
Il medico di base può essere un valido aiuto per incoraggiare i buoni propositi e indirizzare i pazienti ai centri antifumo
venerdì 09 agosto 2013

Corriere della Sera
Fumavo un pacchetto di sigarette al giorno. Ora ho smesso e posso dire grazie al mio medico di base che, innanzitutto, mi ha incoraggiata nei miei buoni propositi, sostenendomi sempre, e poi mi ha indirizzato (come ha fatto con gli altri sui pazienti fumatori) verso un collega, sempre medico della Asl, più esperto nella «lotta al fumo». Attraverso diversi colloqui con questo medico «esperto», e con l'assunzione per tre mesi di un farmaco, nel giro di sei mesi ho smesso in modo totale di fumare e senza eccessive sofferenze. Il mio medico di base è un’eccezione o è possibile che tutti svolgano questo ruolo?
Fumavo un pacchetto di sigarette al giorno. Ora ho smesso e posso dire grazie al mio medico di base che, innanzitutto, mi ha incoraggiata nei miei buoni propositi, sostenendomi sempre, e poi mi ha indirizzato (come ha fatto con gli altri sui pazienti fumatori) verso un collega, sempre medico della Asl, più esperto nella «lotta al fumo». Attraverso diversi colloqui con questo medico «esperto», e con l'assunzione per tre mesi di un farmaco, nel giro di sei mesi ho smesso in modo totale di fumare e senza eccessive sofferenze. Il mio medico di base è un’eccezione o è possibile che tutti svolgano questo ruolo?
Risponde Laura Carrozzi, dell'ambulatorio per la cessazione del fumo, azienda ospedaliera universitaria Pisana
La sua lettera è davvero una buona notizia, complimenti per il risultato raggiunto. Visto che non fuma da sei mesi, possiamo adesso nominarla, a pieno titolo, ex-fumatrice. Il percorso che lei descrive, che è stato possibile grazie all'opera del suo medico di famiglia, capace di cogliere e indirizzare con competenza la sua intenzione, è esattamente quello che, secondo i risultati scientifici a oggi certi, deve essere fatto: chiedere (e accettare) aiuto e iniziare un intervento, più o meno intensivo, verso la cessazione.
Cogliamo quindi l'opportunità del suo messaggio per ricordare a tutti i fumatori che ogni medico può aiutare i propri pazienti a dire addio alle sigarette. Sono infatti disponibili programmi di trattamento del tabagismo, di efficacia dimostrata, che prevedono l'uso di farmaci per la disassuefazione da nicotina insieme a colloqui finalizzati a promuovere e sostenere la cessazione del fumo, anche attraverso strategie di tipo cognitivo-comportamentale. Nei Centri Antifumo del Servizio sanitario nazionale questi programmi di trattamento del tabagismo vengono svolti in modo intensivo e sono pertanto rivolti, più specificamente, ai fumatori che hanno maggiori difficoltà nello smettere di fumare.
L'Istituto Superiore di Sanità pubblica ogni anno un elenco aggiornato di tutti i Centri Antifumo attivi sul territorio nazionale, fornendo informazioni sulle modalità di accesso e di funzionamento Ad esempio, per accedere al nostro Centro (attivo all'interno dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) è sufficiente una richiesta del medico curante; il fumatore può così sottoporsi a una prima valutazione medica e delle abitudini di fumo e delle condizioni di salute, compresa la misura del monossido di carbonio espirato. Nel nostro Centro eseguiamo anche una spirometria di base. Questo primo accesso è gratuito, in quanto rimborsato dal Servizio sanitario della Regione Toscana che, primo in Italia, ha avviato questo percorso ormai da diversi anni.
Chi lo desidera può poi proseguire il programma di disassuefazione dal fumo che prevede almeno cinque visite nei primi tre mesi e controlli anche dopo sei e dodici mesi dalla prima valutazione. La domanda della nostra lettrice evidenzia la grave carenza di informazione presente in Italia sull'esistenza di cure mediche efficaci per "guarire dalla malattia fumo". Infatti, sulla base dei dati dell'ultimo Rapporto sul fumo in Italia presentato lo scorso 31 maggio al XV Convegno Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale, presso l'Istituto Superiore di Sanità a Roma, si è visto che solo il 31.8 per cento degli italiani dichiara di conoscere l'esistenza dei Centri Antifumo; nel 2009 la percentuale era del 52.3 per cento. Per avere informazioni sulle possibilità di usufruire di aiuti scientificamente validi per smettere di fumare, invitiamo pertanto tutti i fumatori a rivolgersi al proprio medico curante oppure a visitare il sito dell'Istituto Superiore di Sanità o a chiamare il Telefono Verde Contro il Fumo (800.554088) per l'elenco dei centri antifumo (http://www.iss.it/fumo).