Visite prenotate e non eseguite Danno erariale per 1,4 milioni
Il danno è stimato dalla Guardia di Finanza di Brindisi e fa riferimento agli ultimi cinque anni: dal 2011 al 2015
martedì 15 novembre 2016

La responsabilità da un lato degli utenti, dall'altro di alcuni Dirigenti Asl segnalati alla Corte dei Conti Prenotazioni sanitarie danno da 1,4 milioni Tra prenotazioni non disdettate e penali non applicate " Ammonta a circa 1,4 milioni di euro (1.378.367 euro per l'esattezza) il danno erariale per visite specialistiche prenotate presso i Centri unici di prenotazione (Cup) delle Asl della provincia di Brindisi e non eseguite dai pazienti senza dare disdetta entro le 48 ore previste dalle legge. Tutto questo, oltre ad un danno erariale ha comportato ad un allungamento delle liste di attesa.
Il danno è stato stimato dalla Guardia di Finanza di Brindisi e fa riferimento agli ultimi cinque anni: dal 2011 al 2015. Una indagine complessa quella del Nucleo di Polizia Tributaria coordinato dal tenente colonnello Giuseppe Maniglio. I militari hanno anche accertato che, nello stesso periodo di tempo, 46.858 assistiti non hanno ritirato i referti degli esami eseguiti. La legge prevede che chi non dà disdetta della visita prenotata è obbligato a pagare una penale (pari al ticket) che deve essere irrogata dal direttore dei distretti sanitari della Asl.
Questa norma - secondo le fiamme gialle -non è stata applicata da alcuni dirigenti sanitari provocando il danno alle casse pubbliche e quindi allo stesso Servizio sanitario. Le responsabilità sarebbero quindi su due fronti: il primo interessa gli utenti, che non hanno disdetto le visite prenotate, l'altro chiama in causa alcuni dirigenti Asl - che non hanno fatto pagare la penale ai cittadini. Nell'ambito dell'indagine svolta su un arco di tempo di 5 anni, alcuni direttori sanitari sono stati segnalati alla Procura regionale della Corte dei Conti ai fini dell'accertamento di una responsabilità amministrativa erariale.
L'indagine si è svolta attraverso controlli incrociati tra banche dati e documentazione dell'Asl su due importanti aspetti gestionali. Le verifiche si sono sviluppate seguendo quindi due filoni: l'omessa disdetta delle visite mediche e degli esami specialistici prenotati attraverso i Cup e il mancato ritiro dei referti medici a seguito di prestazioni sanitarie per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015. È emerso che ben 46.858 assistiti avevano omesso di comunicare, entro le 48 ore antecedenti l'esecuzione della prestazione, la disdetta della relativa prenotazione, provocando oltre che un danno economico all'azienda sanitaria anche un allungamento delle liste d'attesa.
Altri 886 pazienti, invece, nonostante avessero fruito della prestazione sanitaria, non avevano ritirato i referti entro i termini previsti (30 giorni dalla data di emissione). Per incentivare l'utenza ad una prudente fruizione dei servizi sanitari onde evitare sprechi di risorse pubbliche, sia le disposizioni nazionali che quelle regionali prevedono l'irrogazione di penali nei confronti degli assistiti da parte dei Distretti sanitari delle Asl di importo pari al ticket previsto per la prestazione specialistica non eseguita o del pagamento per intero della prestazione usufruita (visite, esami diagnostici e di laboratorio). L'indagine ha consentito di scoprire che tali disposizioni non sono state rispettate da alcuni direttori dei Distretti sanitari dell'Asl di Brindisi, provocando un danno erariale complessivamente quantificato in 1.378.367 euro e quindi anche un potenziale danno per il disservizio arrecato all'utenza spesso costretta a lunghe attese prima di poter ricevere le prestazioni sanitarie richieste