Bari e la questione 118

65 gli infermieri dimenticati da 10 anni

domenica 06 gennaio 2013

di NICOLA PEPE (La Gazzetta del Mezzogiorno)

BARI - Non è un processo al passato ma solo un’operazione verità. In queste settimane, anche attraverso le colonne del nostro giornale, sta emergendo in tutta la sua drammaticità il problema della carenza degli infermieri dalle postazioni del 118. Si lamentano i medici, che non dispongono di personale professionale per eseguite terapie e prestare le prime cure, e ora si lamentano gli stessi infermieri costretti a turni massacranti peraltro non più consentiti non per «limitazioni» fisiche per ma riduzione dei cordoni della borsa per il capitolo degli «extra». 

Nel 2007, quando è avvenuto l’accorpamento delle Asl e nella provincia di Bari è diventata solo una, l’organico del 118 si trascinava sempre un «buco» di 65 infermieri della vecchia Asl Bari 5 che non era stato colmato da chi aveva forse il dovere di farlo. 

Attualmente, per il servizio 118 sono a disposizione poco più di 200 infermieri, organico cui mancano sempre quei 65 previsti da 10 anni. A complicare la vicenda sono intervenute norme nazionali e disposizioni regionali che hanno rivisto l’intera materia. Tra queste la legge di stabilità (governo Berlusconi e Monti) e il Piano di rientro. Un cocktail micidiale che ha messo un vero e proprio catenaccio ai conti della Asl che, pur disponendo di risorse, non può spendere oltre un certo limite.

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