Rimossi i tre manifesti no vax Il dossier dei Nas consegnato in Procura

Una lunga relazione, firmata dai carabinieri del Nas, è ora negli uffici della procura

sabato 06 gennaio 2018

Repubblica Bari

I manifesti no vax, tre in tutta Bari, la notte scorsa sono stati rimossi dalla Clear channel jolly pubblicità spa,
Ila società concessionaria delle affissioni per la città. Ma il meccanismo d'indagine, azionato con una segnalazione del sindaco Antonio Decaro alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, non si è fermato. E una lunga relazione, firmata dai carabinieri del Nas, è ora negli uffici della procura. I manifesti, commissionati da alcuni esponenti pugliesi del movimento "Nati liberi" (un gruppo di genitori che rivendica la libera scelta di non sottoporre i bambini alla vaccinazione obbligatoria), erano stati affissi in via Capruzzi, nei pressi della stazione ferroviaria, in via Cotugno e via Caldarola. Giovedì, dopo che la ministra aveva incaricato il comando generale dei carabinieri specializzati di compiere accertamenti, i militari di Bari avevano acquisito negli uffici del Comune tutte le informazioni richieste. E allora ieri mattina, gli investigatori del Nas sono tornati al Comune e negli uffici della società privata, acquisendo il contratto stipulato dall'associazione Nati liberi, che prevedeva l'esposizione dei tre manifesti per la durata di 15 giorni. « La rimozione di manifesti con i quali invitavamo la cittadinanza a considerare la vaccinazione per quello che è, ossia un atto medico, da effettuarsi con consapevolezza dei possibili effetti collaterali e reazioni avverse ha dunque un nome certo: censura», rispondono, con un comunicato, i rappresentanti del comitato Nati Liberi. Parlano di « atti intollerabili » da parte delle istituzioni e dichiarano: « Come genitori informati e consapevoli ci sentiamo feriti da questi provvedimenti, che qualora confermati colpirebbero evidentemente la libertà di espressione, di coscienza, di pensiero, dopo che la legge 119, promulgata in gran fretta nel mese di luglio 2017, aveva già fatto man bassa della libertà di scelta e di cura». La consegna della relazione del Nas in procura potrebbe ora dare l'avvio a un procedimento penale nei confronti di chi ha materialmente commissionato l'affissione. Nel caso il pm di turno decidesse l'apertura di un fascicolo d'inchiesta sulla base dell'informativa dei carabinieri, si potrebbe ipotizzare il reato di procurato allarme. O RIPRODUZIONE RISERVATA È stata l'associazione "Nati liberi" a commissionare le affissioni: "Violato un nostro diritto" Il manifesto Rimossa nella notte la pubblicità dei no vax