A Bari il mercato clandestino dei farmaci anabolizzanti

I prodotti smerciati nelle palestre e nei negozi per sportivi Intercettato un carico di migliaia di confezioni

mercoledì 19 agosto 2015

Gazzetta del Mezzogiorno

 " Palestre, negozi specializzati nella vendita di integratori, erboristerie, farmacie, supermercati. Dove sarebbero finite le fiale di Nandrolone e Testosterone sequestrate dalla Guardia di Finanza dieci giorni fa nel porto di Brindisi? L'uso di sostanze dopanti è sempre più diffuso ed è calata anche l'età in cui si inizia ad assumerle. Il mercato degli anabolizzanti e degli integratori è in continua crescita. In termini percentuali si parla di un «più» 30% ogni anno. Numeri da grande industria.

La malavita organizzata ha fiutato l'affare. Il traffico di farmaci proibiti segue gli stessi canali del traffico di stupefacenti. I canali su cui sta indagando la Guardia di Finanza, canali che da Brindisi portano a Bari. La quasi totalità delle sostanze dopanti, è contenuta nei farmaci e, in particolare, in quelli di tipo ormonale.

 La maggior parte di questi farmaci è prodotta dalle principali aziende farmaceutiche multinazionali. In commercio è possibile trovare un surplus di prodotti con effetto dopante. In fila dietro il bancone ci sono soprattutto gli sportivi «fai da te», atleti della domenica, gente che si muove ai margini di un mondo dai contorni spesso indefiniti. Anabolizzanti, ormoni, epo e stimolanti sono materia di inchiesta per le Procure della Repubblica. Sotto la lente di ingrandimento ora ci sono gli istruttori di fitness, i gestori di palestre ed esercizi di vendita di integratori alimentari, atleti di body building. Un mondo che non può essere criminalizzato : la stragrande maggioranza lavora con serietà e nel rispetto delle regole ma esiste il lato oscuro e invisibile di questo pianeta così popoloso. Difficile stabilire quanti sono i baresi che fanno uso di sostanze proibite per migliorare le proprie performace sportive.

Le statistiche dicono che il 10% delle palestre sarebbe a rischio. Ricostruire lafitta rete di rapporti clandestini e individuare i canali di distribuzione e commercializzazione dei «medicinali» è operazione molto complessa. Quello che viene recuperato dagli investigatori rappresenta solo la punta di un iceberg visto che i sequestri rappresentano verosimilmente il 15% del mercato totale del doping. Il business delle sostanze dopanti viaggia su sette rotte mondiali: russa (la più importante), tailandese, cinese, indiana, greca, messicana, australiana.

Sull'autoarticolato immatricolato in Bulgaria, proveniente dalla Grecia bloccato dalle Fiamme Gialle erano nascoste 192mila fiale di Testosterone (ormone ana-bolico); 333.600 pastiglie di Glimepirida (medicinale antidiabetico) e 27mila fiale di Nandrolone (sostanza anabolizzante inserita nella tabella delle sostanze stupefacenti e psicotrope). Il conducente dell'autocarro, un uomo di nazionalità bulgara, è stato arresto. L'intero carico era destinato ad un'azienda con sede in Portogallo, risultata però inesistente.

Gli investigatori mantengono per il momento il massimo riserbo ma stanno lavorando all'ipotesi che questa merce, si sarebbe fermala, almeno in parte tra Brindisi e Bari e immessa nei canali conosciuti a tutti i frequentatori abituali delle palestre. I reati ipotizzati sono produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope e violazione alle norme sanitarie della lotta contro il doping. In testa alla lista dei prodotti smerciati ci sono gli steroidi anabolizzanti, facili da reperire, alla portata di molte tasche, al contrario del doping ematico, costoso e più adatto a chi pratica discipline aerobiche. Gli steroidi sono distribuiti tramite un capillare mercato clandestino, che imporla prodotti dall'Est europeo e dal Sud America.

L'ultimo rapporto della Commissione di vigilanza del Ministero della Salute (2014) rileva che la percentuale dei positivi ai test antidoping in manifestazioni sportive più o meno ufficiali negli ultimi anni è raddoppiata, balzando dal 4,4 all'8,8%. Tra tutte le discipline, 4 sportivi su cento passati al setaccio dai controlli è risultato positivo ai test. La percentuale maggiore è tra chi pratica a livello agonistico body building (28,6%). Nella poco sportiva classifica seguono hockey e pattinaggio con un dopato su 4, praticanti di arti marziali e pesistica con il 12,5%, del tiro a segno (10,8%), del tiro con l'arco (9,4%) e ciclisti. A sorpresa, nei piani alti della classifica dei dopati troviamo anche gli amanti del golf, risultati positivi nell'8,7% dei casi.