Vaccini: Medici disponibili anche su base volontaria. Ma serve un modello organizzativo
Il Presidente Anelli risponde al Sindaco Decaro
mercoledì 03 marzo 2021

“Però, ad oggi, mi risulta che nessun medico volontario sia stato autorizzato dalle ASL a svolgere attività presso i centri vaccinali. Serve chiaramente un modello organizzativo per i medici volontari - che rappresentano una risorsa di carattere emergenziale.
Inoltre, dato che in prima battuta la Regione aveva avviato la campagna vaccinale senza i medici di famiglia, ora occorre un nuovo modello organizzativo che preveda il coinvolgimento stabile dei medici di medicina generale e che consenta loro di poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza e in sinergia con le altre componenti del servizio sanitario nazionale.” - aggiunge Anelli.
“La vaccinazione ricade tra i compiti del medico di medicina generale e non richiede quindi alcun accordo contrattuale, perché tutto è già definito dall'attuale Accordo
collettivo nazionale”. - aggiunge Anelli - “Il tipo di vaccino utilizzato ha un rilevante impatto sull’organizzazione e la logistica: il Pfizer prevede la somministrazione delle
sei dosi in poche ore, il Moderna è molto più maneggevole. AstraZeneca si conserva a temperature di refrigerazione standard ma ha delle limitazioni in base base all’età.
La Regione deve dirci quante dosi ha a disposizione e quali vaccini ha a disposizione, in modo da poter pianificare le modalità e le tempistiche di intervento dei medici di medicina generale.”
“ I Sindaci sappiano che c’è la disponibilità di tutti i medici, compresi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, a collaborare per consentire il miglior successo della campagna di vaccinazione. A questo proposito, siamo disponibili ad incontrare il Presidente della Conferenza dei Sindaci per favorire l'attività dei medici volontari vaccinatori, mettendo a disposizione anche gli strumenti assicurativi individuati dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici”. - conclude Anelli.